
Trent’anni di politica. Tenti: "Da Tangentopoli al governo Meloni: così è cambiata l’Italia"
di Gaia Papi
AREZZO
"Da tangentopoli al Governo Meloni". Argomento di strettissima attualità quello che stamani il dottor Stefano Tenti proporrà agli studenti delle classi 4A, 3C e 5S del liceo scientifico Redi. Prosegue senza sosta il programma della scuola di educazione civica, promossa dall’associazione "Tra Tevere e Arno", ideata dallo stesso Tenti e abbracciata da numerose scuole aretine e della provincia. "Stamani terrò la mia lezione nell’aula magna del liceo Redi, la scuola che più attivamente ha partecipato al nostro progetto, ospitandone la gran parte delle lezioni. La preside Cicalini si è dimostrata sin subito lungimirante ed entusiasta per il nostro approccio all’educazione civica" ha spiegato Tenti.
Dottore stamani racconterà uno spaccato fondamentale della nostra storia.
"Si, un excursus storico che ho vissuto in prima persona come studioso e come testimone. Per farne un rapido sunto: parlerò della fine del sistema elettorale proporzionale, cioè la fine della prima repubblica e dell’inizio del modello attuale, quello maggioritario. E poi dell’ingresso nell’euro, della nascita del Pd, e di Berlusconi. Per poi arrivare a questo millennio con l’attentato delle Torri Gemelle e l’onda d’urto recepita in tutto il mondo; del tentativo di riforma costituzionale perso da Renzi fino ad oggi, della prima donna presidente del consiglio. Storia italiana, senza però dimenticare tutti i cambiamenti avvenuti nel resto del mondo che hanno apportato inevitabili conseguenze come, il già citato attentato alle Torri Gemelle e la fine dell’Unione Sovietica nel Natale 1991".
Sempre seguendo un principio preciso...
"Teniamo lezioni con il massimo sforzo, senza esprimere opinioni di parte. Quindi il nostro mantra è descrivere i fatti e non le opinioni".
Dottore, l’argomento che tratterà oggi, come rientra nell’educazione civica?
"L’idea è quella di raccontare come l’Italia sia passata dal 90% di partecipazione al voto nel ‘92, al 60% di oggi. Partendo da questo dato cercherò di spiegare ai ragazzi come mai agli italiani interessa sempre meno la politica, e far capire loro che invece un’opinione politica, qualunque sia, è importantissima, altrimenti saranno gli altri a decidere per noi".
Un percorso, quello di educazione civica, che sta riscuotendo grande successo, ormai in dirittura d’arrivo.
"Si, mancano sette lezioni nelle scuole di Arezzo. Oramai migliaia di ragazzi hanno assistito a queste lezioni dimostrando un interesse che definirei, sorprendente. Mai che ci sia stato bisogno da parte degli insegnanti di richiamarli all’ordine. L’interesse è stato evidente e qualcuno ha già manifestato la volontà di approfondire con noi i temi: lo faremo in modo praticamente neutrale, ma politicamente pregnante".
Obiettivo non semplice.
"Fare questo tipo di lezione senza un’impronta di partito no, non è semplice. Per questo stiamo studiando come fare. Dal prossimo anno potrebbe essere inaugurata una scuola di educazione civica vera e propria. Non solo quindi nelle scuole, ma con una sede ad hoc che, vi anticipo, abbiamo praticamente trovato. Ma diamo tempo al tempo".
Chi potrà partecipare?
"Tutti coloro che vorranno approfondire i temi fin qui trattatati, proporremo corsi di economia, di geopolitica internazionale e molto altro". Lo scopo? "Ambizioso: migliorare la formazione di chi ci deve governare ad Arezzo come a Roma".