
Furto alla ditta Fullove di Laterina: rubato un chilo e mezzo di preziosi. Quattro persone con il volto travisato hanno fatto razzia in pochi minuti.
"Così è una cosa da rabbrividire, brutta cosa non stare in pace in casa propria". A parlare è Rossano Verdino, responsabile della produzione della ditta Fullove, impresa di Laterina, che lavora metalli preziosi, finita giovedì sera, poco prima delle 21, nel mirino di una banda. Quattro persone con il volto travisato che raccoglievano in fretta e furia oro, argento e ottone lasciati sui bancone, riempiendo dei sacchi. E’ quanto le telecamere di videosorveglianza interne all’azienda hanno immortalato. "In circa tre minuti, dopo aver buttato giù la porta con una mazza e un’accetta che abbiamo ritrovato, hanno fatto razzia di quello che avevamo sui banchi - aggiunge -, che per noi è tanta roba, stamani (ndr ieri) abbiamo stimato circa 140mila euro di metallo semilavorato".
Il manager si dice prostrato da questa situazione: "Cosi davvero è invivibile. Dalle registrazioni delle telecamere ci siamo accorti che due o tre tizi hanno fatto un sopralluogo, hanno scavalcato la recinzione e guardato dalla finestra. Cosi non ne possiamo più". Quando i ladri sono entrati è scattato l’allarme che ha messo in moto la sicurezza privata e le forze dell’ordine in servizio rafforzato proprio per cercare di contrastare gli attacchi ripetuti che il distretto orafo aretino sta subendo da lunghi mesi. Sul posto sono arrivati i carabinieri e le pattuglie della polizia, ma dei ladri nessuna traccia. Le telecamere esterne sono state danneggiate, con tutta probabilità i ladri sono fuggiti attraverso i campi con, all’interno dei sacchi, 1 chilo di oro, 30 di argento e rocchetti di ottone.
Si tratta di una prima, sommaria, valutazione che dovrà essere sottoposta ad ulteriori controlli. La paura degli orafi aumenta, nonostante l’arrivo ufficializzato nei giorni scorsi di ulteriori 22 agenti alla questura di Arezzo. Prima della Fullove, l’ultimo colpo, il ventiduesimo, era andato in scena appena 48 ore prima. Nella notte tra il 26 e il 27 novembre a Monte San Savino, nel mirino di una banda di ladri la ditta Italrecycling & Investment, specializzata nei trattamenti di recupero e di affinazione di metalli preziosi. Intorno alle 1.30 la banda prima ha tentato di entrare aprendosi una breccia su una delle pareti dell’azienda confinante, la Carini, che si occupa della produzione di serramenti. Non riuscendoci hanno quindi fatto incursione nell’azienda forzando la porta d’ingresso. Ma è mancato loro il tempo, e alla fine sono dovuti fuggire a mani vuote.
Diversamente venti giorni fa, sempre a Monte San Savino, nella ditta Scatragli, specializzata nella lavorazione di catene in argento. In azione una banda di professionisti. Ore prima il commando aveva fatto irruzione nella vicina azienda edile Bencivenga, rubando quattro mezzi, tra auto, un furgone e un camion con i quali hanno bloccato la provinciale 327. L’occhio delle telecamere di sorveglianza registra tutto: in pochi minuti 9 ladri mascherati, dotati di occhiali con visore notturno e tute bianche, entrano, colpiscono e fuggono. Prima di entrare hanno divelto il cancello, poi, armati di ascia, hanno sfondato la porta laterale. Una volta dentro, in una manciata di minuti, hanno fatto razzia di rotoli di argento che hanno trovato sui banconi. E adesso, il 23esimo colpo del 2024; trend che potrebbe aumentare in vista delle festività natalizie che, da sempre, hanno fatto registrare impennate nei furti.