REDAZIONE AREZZO

Tragedia all'Archivio, la valvola era difettosa e non c'era scarico all'esterno

Prime indiscrezioni dalla superperizia dei consulenti tecnici consegnata in queste ore: la morte di Piero Bruni e Filippo Bagni comincia ad avere alcune risposte

La tragedia all'Archivio

Arezzo, 29 ottobre 2019 - La tragedia dell'archivio di Stato, con la fuoruscita di gas argon e la morte di due dipendenti intervenuti a seguito del suono del sistema di allarme, comincia ad avere le prime risposte. Risposte ad oltre un anno dalla tragedia, avvenuta il 20 settembre del 2018. Le prime risposte dai tecnici, legate alla superperizia curata da tre consulenti di livello nazionale e che hanno analizzato a fondo l'accaduto.

Le prime indiscrezioni sulla perizia, depositata in queste ore, conferma un'ipotesi che si era fatta strada nel corso dell'indagine condotta dagli esperti, che sono Luca Fiorentini, Luca Marmo e Antonio Turco.

La valvola di sicurezza sarebbe risultata effettivamente priva di un disco di rottura e anche priva della tubazione dello scarico all'esterno: un doppio elemento che sembra aver provocato la fuoriuscita del gas Argon proprio nel locale bombole e non nell'archivio,lì dove il suo uso antincendio sarebbe stato logico.

E dal locale bombole ha finito per fuoriuscire nel pianerottolo in fondo alla scala di pietra, lì dove Filippo Bagni e Piero Bruni hanno trovato la morte. Quindi un preciso difetto dell'impianto, che spiega almeno in parte le cause della tragedia.

Per la morte di Bagni e Bruni sono undici in tutto gli indagati tra tecnici della manutenzione, installatori e responsabili del controllo tra questi anche il direttore dell'Archivio Claudio Saviotti che, un mese fa, in occasione della commemorazione dell'anniversario della morte dei due dipendenti, denunciò di sentirsi abbandonato dalle istituzioni