CAPOLONA
Cronaca

Torre Belfiore mostra i suoi tesori Visite guidate, adesso si può Altri reperti dall’antico castello

C’è l’ok della Soprintendenza all’accesso nel sito da parte dei turisti. Un percorso di 40 minuti

Torre Belfiore mostra i suoi tesori Visite guidate, adesso si può Altri reperti dall’antico castello

di Sonia Fardelli

Via libera dalla Soprintendenza alle visite guidate a Torre Belfiore e ai reperti dell’antico castello che è venuto alla luce proprio durante il restauro. Domenica 30 aprile casentinesi e turisti potranno ammirare l’importante scoperta archeologica. Le visite saranno dalle ore 15 alle ore 19 in gruppi da quindici massimo venti persone. "C’è molta attesa e curiosità anche da parte dei nostri cittadini per queste visite – dice il sindaco Mario Francesconi – il percorso dura circa quaranta minuti e si potrà ammirare Torre Belfiore riportata all’antico splendore ed i resti delle mura dell’antico castello. I visitatori potranno avvicinarsi agli scavi seguiti da personale della Soprintendenza che spiegherà nei dettagli la scoperta e darà riferimenti storici su questo antichissimo castello venuto alla luce". E le mura non sono l’unica scoperta fatta a Capolona. "Durante gli scavi – spiega ancora il sindaco – sono stati rinvenuti anche antichi cocci che sono stati inviati ad esperti per la classificazione. Poi sicuramente troveranno posto in qualche museo". Una grande occasione per il Comune di Capolona anche per richiamare un numero sempre maggiore di turisti nel suo territorio.

"Stiamo preparando alcuni pacchetti con la visita a Torre Belfiore da inviare ai tour operator – spiega Francesconi – e magari ci abbineremo altre visite alle nostre meravigliose pievi. Abbiamo poi creato l’applicazione Discovery Capolona dove ognuno può vedere tutto quello che c’è da visitare nel nostro territorio. Questa nuova scoperta è una grande occasione per tutti noi e non vogliamo certo farcela sfuggire". L’antico castello riportato alla luce durante gli scavi per il restauro di Torre Belfiore era conosciuto finora solo attraverso documenti d’archivio. Un maniero del quale sono visibili allo stato di rudere una torre, un paramento murario e una torretta angolare. Il castello sarebbe stato menzionato per la prima volta in un diploma di Federico I del 25 giugno 1161, che lo assegnava all’abbazia di San Gennaro a Capolona, ed è esplicitamente citato nel 1385, quando, dopo che era stato ceduto al Firenze il 26 marzo, la Repubblica fiorentina vi invia i suoi ispettori che lo descrivono come "un castello con una torre". Adesso, finalmente è tornato alla luce.