REDAZIONE AREZZO

Terrorismo, il Comune gioca d'anticipo: sarà ripristinato il blocco alle piazze

A San Francesco e Sant'Agostino torneranno funzionali le chiusure mobili. Transenne supplementari al mercato. I pilomat a scomoarsa ipotesi anche per il Corso

I pilomat a scomparsa in centro

Arezzo, 24 agosto 2017 -  E’ l’incubo del terrorismo, quello che dal piccolo schermo si spalma dappertutto. E che anche ad Arezzo tiene fatalmente banco. Una questione tenuta strettamente sotto controllo da questore e prefetto, ma nella quale anche il comune ha deciso di bruciare le tappe. Sarà ripristinato il blocco alle grandi piazze.

E’ un tipo di cautela che era già esistente, anni fa immaginata più che altro per limitare il traffico nel centro più che per diventare una barriera tra le minacce e le vittime. «Intanto riporteremo al perfetto funzionamento – ci conferma il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – i pilomat di accesso a due luoghi strategici: San Francesco e Sant’Agostino».

Non è poco, si tratta di due punti strategici, se non altro perché anche i più frequentati dalla movida e spesso dai grandi eventi. Nel caso di San Francesco i pilomat mobi, quelle colonnine che a comando si alzano e si abbassano dallivello dell’asfalto, sono sul lato verso via Cavour, proprio all’ingresso della piazza. Nel caso di Sant’Agostino si trovano nella parte alta della piazza, per capirci davanti all’Ottica Franchini, e sul lato d’ingresso da via Margaritone: entrambi blocchi mobili pensati a tutela di uno spazio che era stato rinnovato con un grosso investimento. «C’erano alcuni problemi di funzionamento e intendiamo ripristinarli al più presto».

E un altro dei punti potrebbe essere quello degli orari di chiusura e apertura. Per il resto della città? «Intanto il problema che ci siamo posti – spiega l’assessore alla sicurezza Barbara Magi – è stato quello del mercato: uno spazio aperto, un vero e proprio viale, e del quale comunque l’accesso non può essere interdetto». Per orala soluzione, però solo tampone in attesa di un ulteriore approfondimento anche con il questore, è stata quella delle transenne in certi punti critici.

«Ma è chiaro che dovremo trovare qualcosa anche di più efficace». Mentre il quadro è frastagliato in centro. Qualunque ipotesi passa da due punti chiave: il Corso e via Roma, visto che tra l’altro non puoi immaginare (nè sul piano delle risorse nè su quello della logica) di blindare qualunque vicolo. «La questione del Corso – spiega sempre Barbara Magi – è di quelle che devono considerare un strada comunque molto frequentata. Ad esempiolamattina il carico e scarico delle merci a servizio dei negozi non è immaginabile poterlo chiudere».

Quindi anche in quel caso potrebbe esserci una soluzione con piloni mobili stile S.Francesco e S.Agostino? «Sarebbe forse la soluzione più idonea, in particolare per l’accesso da via Roma, il più delicato. Ma non c’è niente di deciso». Piazza Grande è un’altra area calda: anche se per fortuna tutelata in parte dall’urbanistica, fitta di strade strette intorno e di curve a gomito per fortuna indigeste perfino ai terroristi.