
Una delle pecore uccise
Arezzo, 04 settembre 2019n- In Valdarno nuovi attacchi di lupi alle greggi. Sono state ancora le campagne di Terranuova Bracciolini il teatro di questo nuovo episodio. Sette le pecore dell’Azienda Agricola Edigio Marcia, in località Ascione, uccise negli ultimi giorni. “Gli attacchi sono avvenuti a mezzogiorno e nel pomeriggio – spiega Marcia – il mio gregge è stato decimato e temo per quello che potrebbe succedere nei prossimi mesi. Con ogni probabilità gli animali erano più di uno, almeno tre se non di più”. I timori di Marcia sono quelli di chi, lavorando con enormi sacrifici ogni giorno, vede venire meno il proprio operato e vive in una situazione di paura per l’azienda che dirige e per la sicurezza personale e dei propri familiari. “Gli agguati – continua l’allevatore – si sono verificati a pochi metri dalla nostra abitazione. Ogni giorno speriamo che sia un giorno nuovo, purtroppo però siamo vittime anche noi, come i nostri animali, del feroce predatore. Le ultime pecore sbranate erano gravide mentre le altre che sono rimaste vivono in una situazione di shock che comprometterà anche la produzione di latte, con la conseguenza di rallentare la nostra filiera e di far venire meno alcuni dei nostri prodotti nei mercati di Campagna Amica che frequentiamo da anni ogni settimana”.
Il fenomeno degli assalti dei lupi alle pecore, soprattutto sulle colline di Terranuova, negli ultimi anni non si è arrestato. Gli attacchi si sono registrati soprattutto nella zona dell’Ascione, nei pressi della riserva naturale di Bandella, dove oltre tremila pecore pascolano, o meglio pascolavano indisturbate nei campi. Avvengono soprattutto durante la bella stagione, non solo di notte, ma anche di giorno, quando le pecore si trovano al di fuori dei recinti. Il predatore arriva in prossimità del branco e gli ovini, per difesa personale, si raggruppano a cerchio. Quando una pecora esce dal giro è spacciata. Il lupo l’azzanna alla gola sbranandola nelle parti molli e salvando solo le gambe. Insomma, una mattanza, non più sostenibile. Dal punto di vista economico, infatti, le conseguenze sono pesanti per gli allevatori. Un capo costa qualche centinaio di euro. A questo bisogna aggiungere il costo per lo smaltimento della carcassa, per il quale è necessario l’intervento di una ditta specializzata.
Sulla vicenda è intervenuta anche la Coldiretti. " L'allarme è rosso per i nostri imprenditori – spiega il Presidente dell’associazione di Arezzo Lidia Castellucci – le aziende sono in forte difficoltà e stanno facendo sforzi enormi per restare in piedi. Il caso di Marcia è uno, ma nella provincia ci sono molti altri allevatori nelle stesse condizioni. Come Coldiretti chiediamo che venga istituito al più presto, così come annunciato dal Prefetto durante l’incontro svolto alla fine di luglio, un tavolo d’urgenza con tutti i soggetti coinvolti. Le nostre imprese – conclude – non sono più in grado di sostenere questa situazione, il tempo è scaduto”.