di Alberto Pierini L’avrebbero chiamata estate un’estate senza tavolini all’aperto? Purtroppo Bruno Martino, il re dei romantici, il cantante dei mesi caldi, non c’è più ma di sicuro qualche dubbio lo avrebbe avuto. E invece no. Dal comignolo del Senato si è levata una fumata bianca: che proroga il regime straordinario dei dehors e delle grandi apparecchiature nelle piazze fino al 30 settembre. Per ora un emendamento approvato in commissione ma non c’è ragione perché insieme a tutto il resto non arrivi sano e salvo fino all’approvazione definitiva del decreto. L’ennesimo decreto sugli aiuti, in particolare alle aziende provate dalla lunga pandemia e dalla guerra. Una fumata bianca che salva i giganti del turismo ma insieme ricuce a perfezione anche l’estate aretina. Motivo? Semplice. Alle regole precedenti, prima della notte dei dehors, l’occupazione straordinaria del suolo pubblico si sarebbe interrotta il 30 giugno. Dal primo luglio si sarebbe dovuto ricominciare non da tre ma da zero. Richieste di autorizzazioni, pareri delle Belle Arti, iter complessi e che probabilmente ci avrebbero accompagnato fino alla fine dell’estate. E invece tutto quello che è valido fino a giugno lo sarà nei successivi tre mesi. C’è solo un dubbio: che l’ok debba essere richiesto ai Comuni ma a questo punto è un dettaglio. "Non lo nascondo, per noi – risponde dal Comune l’assessore Simone Chierici – si tratterebbe di una gran bella notizia: quella cesura tra giugno e luglio sarebbe stata difficile da gestire e avrebbe portato a grossi problemi". Sul filo della proverbiale prudenza non dà ancora tutto per scontato. "Dico gatto quando l’ho nel sacco" commenta alla Trapattoni. Ma è chiaro che a meno di rivoluzioni il gioco è fatto. Ottimismo estremo anche dall’associazione commercianti, che da mesi si batte per questa soluzione. "L’approvazione di quell’emendamento – commenta la vicedirettrice Catiuscia Fei – è un ...
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