Super Green pass: pioggia di sì ma c’è chi frena

Trattorie e bar: "E’ l’alternativa a chiudere". Alberghi: "Rischio stranieri ma zero disdette". Scuola, effetti dell’obbligo vaccini. Caso cinema

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di Alberto Pierini

Preferisci morire di fame o mangiare meno? Gratta gratta l’avvento del super Green pass si risolve nella domanda più facile del mondo. Meglio mangiare meno che non mangiare. E se lo dicono i ristoratori, che il piatto lo riempiono di mestiere, possiamo fidarci. Stanno per perdere una fetta di clienti, quelli che vanno avanti a furia di tamponi. "Credo sia una fascia minimale, anche se un rimbalzo ci sarà" risponde Federico Vestri, presidente dei ristoratori.

"D’altra parte l’alternativa sarebbe rischiare nuove chiusure, nessuno se lo può permettere". E sul filo del mercato va oltre. "Una parte del mercato perduto rientrerà dalle consegne a casa e dal deliveroo". Chi non si vaccina può uscire in pratica solo per timbrare il cartellino: il resto salta. E da casa comincerà a rilanciare la rete dei raiders.

"Bene così, è l’ora di farla finita" dice più drastico Stefano Mearini, dal fronte dei baristi. "La vaccinazione è necessaria o andiamo a picco: chi ancora tentenna è giusto stia a casa, e pazienza se ne pagheremo anche noi le conseguenze". Non al banco, dove chi entra per un caffè potrà continuare a farlo, ma a tavolino. "Il settore più a rischio è quello dei pranzi veloci, è chiaro: ma la percentuale di vaccinati dovrebbe lasciarci una buona fetta di mercato".

Dal mondo delle palestre per ora non si addensano grandi paure. "Da noi ci risultano solo due non vaccinati: cambierà poco" rispondono asciutti dalla Power House Gym. Qualche titubanza in più dagli albergatori, anche se per ora dovreb be essere esteso a loro solo il vecchio Green pass. "E’ una mossa sicuramente giusta:gli effetti li dovremo vedere in corsa" risponde Roberto Comanducci. "L’aspetto più delicato è quello degli stranieri. Una certezza ce l’ho: per ora non è arrivata alcuna disdetta, altre città come Roma sono già falcidiate. Qui arrivano ancora prenotazioni a pioggia".

L’altro dubbio è sul piano organizzativo. "La fase di controllo diventa più complessa, ci dovremo attrezzare". Ma per ora sui controlli poche le luci da Roma. "Certo, partiamo in mezzo al ponte, il Super Green scatta il 6 dicembre: speriamo di non avere difficoltà proprio nei primi giorni". Chi aspetta l’impatto delle nuove regole è la scuola: viaggia verso il 15 dicembre dell’obbligo vaccinale. "La stima, nessuna certezza perché la privacy non lo permette, è che un 10% del personale vada avanti con i tamponi" spiega il provveditore Roberto Curtolo.

Il personale è di circa 5500 perso, la fascia costretta a scegliere tra vaccino e lavoro sarebbe intorno a quota 500. "Il numero non è alto ma è un vuoto che aperto nel corso dell’anno non sarebbe indifferente". E i cinema, lì dove senza il vaccino a quel punto resti fuori? "E’ uno stillicidio continuo, siamo stanchi. Però i più sono vaccinati" risponde dall’Eden Michele Squillace.

E così i teatri: la campagna abbonamenti del Petrarca è aperta, chi va avanti a tamponi ne sarebbe automaticamente escluso. E chi avesse già prenotato e pagato? Basterà il nuovo giro di vite a garantirgli almeno un rimborso?