LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"Strage, Mattarella la conosceva". Vescovo: l’incontro con il presidente

Migliavacca ripercorre la giornata storica. Don Lazzeri verso la beatificazione. Pieve: nuovo appello alla città

"Strage, Mattarella la conosceva". Vescovo: l’incontro con il presidente

"Strage, Mattarella la conosceva". Vescovo: l’incontro con il presidente

Il prete che offre la sua vita per salvare quella dei parrocchiani, il dialogo con il presidente Mattarella e la forza delle testimonianze contro la guerra. Il vescovo Andrea analizza i mille significati della visita del capo dello Stato in un 25 aprile che tocca le corde più profonde dei valori costituzionali: pace, libertà, democrazia.

Vescovo Andrea cosa vi siete detti con il presidente Mattarella?

"Ho dato il benvenuto dicendo che era un onore per tutti noi la sua presenza, poi gli ho brevemente illustrato in chiesa il significato della lapide, le medaglie d’oro, il calice che don Alcide aveva usato nella messa di quel mattino, il 29 giugno 1944. Il presidente era già molto ben informato".

Cosa l’ha colpito della partecipazione di Mattarella? L’impressione è che il presidente si sia calato profondamente nella vicenda storica e umana dell’eccidio.

"La prima cosa è la scelta di venire, mettere al centro del 25 aprile Civitella, un segnale di riconciliazione e di fedeltà alla Costituzione, la storia deve farci riconoscere gli errori del fascismo e valorizzare la libertà della Costituzione. Ho visto il presidente molto partecipe nell’ascolto. Il suo discorso sarebbe da leggere e meditare". C’è un particolare che le è rimasto impresso?

"Mi hanno colpito molto le citazioni che ha dedicato a Moro, don Milani, Turoldo. Citazioni vere, parlano anche di una tradizione cristiana del nostro Paese". Altro momento forte: le testimonianze dei sopravvissuti. La scelta di don Alcide Lazzeri cosa trasmette oggi?

"Testimonianze commoventi: la signora Ida, la lettura del racconto di Luciano Giovannetti, oggi vescovo emerito di Fiesole, che era lì con noi. Sentire il racconto vivo di chi ha attraversato quei tragici eventi faceva venire le lacrime agli occhi. La testimonianza di don Alcide è di eroicità evangelica, il pastore buono che dà la vita per le pecore: don Alcide ha donato la sua vita. È stato aperto un percorso verso la causa di beatificazione".

A che punto è?

"Hanno avviato il percorso per introdurre la causa di beatificazione, c’è una prima documentazione raccolta, si sta completando la relazione storica. Quando tutto il materiale sarà pronto, verrà consegnato alla Santa Sede per una prima valutazione. Un cammino che può portare al processo verso la canonizzazione".

La guerra di ieri e la guerra di oggi attraverso i racconti dei protagonisti, da Civitella a Rondine. C’è un collegamento nelle loro esperienze?

"C’è un appello alla responsabilità, a noi, all’Italia, all’Europa che ha vissuto il dramma della guerra mondiale. La via oggi non è moltiplicare la armi, ma promuovere il dialogo. E rafforzare l’Europa".

Lei ha puntato sul coinvolgimento dei giovani. Qual è il primo passo concreto?

"Abbiamo fatto il primo incontro del Consiglio dei giovani. Sabato un convegno sulla pastorale vocazionale e nel pomeriggio in seminario e poi a san Domenico, un incontro con don Ravagnani, prete che spopola sui social".

Il cammino della reliquia di San Francesco dalla Verna attraverso la diocesi, qual è il senso?

"La reliquia racconta una storia di santità, di Vangelo e misericordia. Negli 800 anni delle Stimmate, questa peregrinatio è una testimonianza di Vangelo, un annuncio pasquale di resurrezione e di grazia per tutti noi". Due tele sconosciute di Vasari, ritrovate nell’anno vasariano. Che storia è?

"Vasari è di casa da noi, e allora scopriamo il tesoro di cui siamo custodi. Ed è anche un invito a riscoprire l’importanza dell’arte, il ruolo della bellezza che ci regala l’umanità".

Il restauro della Pieve: qual è la risposta degli aretini all’appello per salvarla?

"Siamo in cammino. Si è fatto un incontro Diocesi, Pieve, Soprintendenza, per determinare il percorso. I fondi per iniziare ci sono: la strada è aperta, altri possono contribuire".