
Strada del Pratomagno asfaltata?: "Servirà per lo sviluppo turistico". Ma la gente non ne vuole sapere
di Francesco Tozzi
C’è chi dice no. In una sala della Filanda gremita di persone comitati, associazioni e cittadini si sono ritrovati ieri pomeriggio per esprimere la loro contrarietà al progetto di asfaltatura di 12 chilometri di strada bianca sul crinale del Pratomagno. "Ci è stato detto che l’asfaltatura sarebbe giustificata come strumento per la promozione dello sviluppo turistico e del ripopolamento della montagna - hanno affermato i rappresentati del movimento Pratomagno senza asfalto - Oltre al tema della tutela del territorio e della biodiversità, abbiamo deciso di organizzarci proprio perché contrari a questa visione. Per noi lo sviluppo della montagna deve avvenire diversamente". Il tratto interessato è quello compreso tra il rifugio Secchieta e la Croce, per il quale la Regione Toscana ha stanziato quasi 2 milioni di euro ai comuni di Montemignaio, Castel San Niccolò e Loro Ciuffenna per riqualificare la strada panoramica.
Sulla piattaforma change.org è stata lanciata anche una raccolta firme per contrastare l’opera. L’ecologo Gianluca Serra, introducendo l’assemblea, ha illustrato il piano di opposizione al progetto, sottoscritto da 21 associazioni, secondo cui l’intervento si scontrerebbe con il piano paesaggistico attualmente in vigore. "Si tratta di un disegno di sviluppo anacronistico e retrogrado, che guarda agli anni Settanta piuttosto che al futuro" ha spiegato. Numerosi gli interventi dal pubblico. Da Benedetta Marcelli di Terra Libera Tutti a Marta Donati dell’associazione I’ Bercio, dal collettivo Bujanov a Legambiente fino ad Alessandro Bottacci, già direttore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. All’unisono hanno chiesto lo stop al progetto, ma hanno illustrato anche alternative più sostenibili per valorizzare la montagna come l’investimento sul turismo slow. Il Cai invierà inoltre una lettera a Giani per fermare l’asfaltatura.
Nel corso dell’assemblea ha preso la parola anche il sindaco di Loro, che ha rispedito le accuse al mittente: "Capisco le perplessità - ha chiarito Moreno Botti - ma il nostro comune è interessato solo per una piccola parte. Molti tratti sono già asfaltati e il completamento della panoramica non riguarda assolutamente il crinale. La complessità emerge nei tratti di competenza degli altri comuni". La platea si scalda, ma l’orizzonte è chiaro. La questione è lontana dall’essere archiviata.