CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Strada 3 Bis, primi passi del cantiere. Entro l’autunno alternativa alla E45

Anche il prefetto Di Nuzzo al via ufficiale dei lavori della vecchia statale. Cinque chilometri da completare

Da sinistra il sindaco. Claudio Marcelli, il prefetto Clemente Di Nuzzo, il presidente Alessandro Polcri e i sindaci Enrico Salvi. e Fabrizio Innocenti

Da sinistra il sindaco. Claudio Marcelli, il prefetto Clemente Di Nuzzo, il presidente Alessandro Polcri e i sindaci Enrico Salvi. e Fabrizio Innocenti

di Claudio Roselli

Il cantiere della ditta Cogife di Umbertide è operativo da lunedì scorso e ieri pomeriggio è stata comunicata la notizia. Sono ufficialmente partiti i lavori di ripristino della vecchia statale 3 bis Tiberina a nord di Valsavignone, dove poi le autorità presenti si sono recate per una breve visita anche grazie alle favorevoli condizioni atmosferiche. Quasi cinque chilometri che, inagibili dal 1999, ora riprenderanno vita fino alla località romagnola di Canili di Verghereto, per garantire alla E45 un’adeguata alternativa viaria in caso di necessità, ma anche per creare un secondo collegamento fra le zone di confine delle due regioni. Si comincia con il primo lotto di 1200 metri (comprensivo della frana più vistosa) e intanto è in divenire la progettazione del successivo, ma il protocollo d’intesa stipulato nel 2022 fra Comune e Provincia di Arezzo, poi allargato a quella di Forlì Cesena, prevede la risistemazione di 13 chilometri per un totale di 39 milioni di euro. "I nostri sforzi sono stati coronati – ha sottolineato il sindaco di Pieve, Claudio Marcelli, nell’incontro tenutosi al teatro Papini – e la cordata di interesse fra i Comuni tosco-umbro-romagnoli toccati dalla E45 ha prodotto i risultati attesi. Determinante, infine, è stato l’intervento del prefetto di Arezzo, il dottor Clemente Di Nuzzo, che aveva vissuto in prima persona i disagi del blocco stradale del 1 novembre scorso, con le lunghissime code che si erano formate. Direi quindi che la data odierna debba essere considerata storica".

Proprio il prefetto ha ricordato come della E45 sia stato e sia tuttora anche un utente: "La conosco benissimo da una trentina di anni – ha detto – ed è un’arteria strategica. Siccome c’era già la prima tranche di finanziamenti, abbiamo cercato di creare le giuste condizioni perché ciò si trasformasse in atto concreto. La Provincia si è subito adoperata e ora seguiremo l’evoluzione degli interventi per fare in modo, qualora dovessero emergere problematiche, di muoverci ancora insieme".

Da Alessandro Polcri, presidente della Provincia di Arezzo, la tempistica sui lavori ("La conclusione è prevista per fine autunno, quindi entro l’anno in corso", ha puntualizzato) e un auspicio: "Dal momento che il tratto in fase di rifacimento unisce due strade di competenza provinciale, sarebbe opportuno farle diventare di interesse interregionale in direttrice unica: un salto di qualità, insomma".

Fra i presenti, anche i sindaci di Sansepolcro, Fabrizio Innocenti; di Verghereto, Enrico Salvi, che ha ripercorso la serie di disagi legati all’assenza della complanare e ha ribadito il ruolo di asse di sviluppo anche economico della E45 e infine il primo cittadino di Bagno di Romagna, Enrico Spighi, nella duplice veste anche di rappresentante della Provincia di Forlì Cesena in luogo del presidente, Enzo Lattuca.

"Quando a inizio 2019 venne chiuso il viadotto Puleto – sono parole di Spighi – vi furono difficoltà sia per motivi di lavoro che di studio, visti i ragazzi dell’Alto Savio che venivano a scuola a Sansepolcro. Adesso possiamo cogliere una grande opportunità anche da un altro punto di vista: il cicloturismo e la mobilità lenta". Nei volti dei singoli, la palese soddisfazione per un prologo che sembrava diventato una sorta di chimera; dopo tante chiacchiere e promesse, ecco i fatti, davanti ai pochi residenti di Valsavignone, che hanno visto anch’essi rispuntare il sereno.