
La provincia si piazza al decimo posto della classifica dei rincari con un +2%. Il focus sulla spesa: le carni si sono apprezzate del 4,7%, i vegetali del 4%.
Spenderemo 541 euro in più all’anno. Colpa dell’inflazione che torna a correre e ha visto Arezzo piazzarsi il mese scorso, tra le dieci città più care d’Italia. Si perché se Bolzano, Siracusa e Pistoia sono risultate le città d’Italia con il maggior aumento del costo della vita, Arezzo non fa tanto meglio e chiude la top ten del salasso.
A parlare sono i numeri. Sulla base dei dati territoriali dell’inflazione di maggio, l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato infatti la classifica delle città italiane più care. Non solo, quindi, delle città capoluoghi di Regione o dei Comuni con più di 150 mila abitanti.
In testa alla graduatoria, si trova appunto Bolzano dove l’inflazione tendenziale è pari a +2,3, la terza maggiore d’Italia ex aequo con altre città come Venezia e Napoli.
Un primato che si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 763 euro per una famiglia media.
Sul secondo gradino del podio si piazza poi Siracusa che, con un +3% e l’inflazione più alta d’Italia, ha un incremento di spesa annuo di 695 euro a famiglia.
Medaglia di bronzo è Pistoia, che con +2,4%, la seconda inflazione più elevata del Paese, ha però la terza maggior spesa supplementare, pari a 649 euro annui per una famiglia tipo.
Seguono Venezia che, con un’inflazione del 2,3%, registra una stangata pari a 645 euro. Poi Padova (+2,2%, +606 euro), Rimini (+2,1% e +578 euro), al settimo posto Belluno (+2,2%, +573 euro), poi Bologna (+2%, +560 euro) e Bergamo (+1,8%, +544 euro).
A chiudere il gruppo delle dieci peggiori città italiane in cui il costo della vita si fa più salato è appunto Arezzo con +541 euro e un’inflazione del 2%. Dove invece si spende meno per vivere? Sull’altro fronte della classifica, la città più virtuosa d’Italia è Olbia-Tempio, dove con +0,8%, l’inflazione più bassa d’Italia ex aequo con Parma e Lodi, si ha un aumento annuo di 159 euro. Al secondo posto c’è Sassari, +0,9% e un maggior costo della vita di 179 euro. Medaglia di bronzo per Benevento, +0,9% e +199 euro.
Mentre l’inflazione aumenta insieme al costo della vita ad Arezzo, ad essere più pesante è anche il carrello della spesa. A dirlo i cittadini alle prese con le buste da riempire ma anche associazioni come Federconsumatori, che leggono il disagio di lavoratori e pensionati in difficoltà ad arrivare a fine mese.
I numeri dell’Istat elaborati dall’ufficio statistiche del Comune dicono che nel settore alimentare i prezzi accelerano.
Sia nel valore tendenziale, riferito allo stesso mese dell’anno precedente, che in quello congiunturale, la variazione rispetto al mese precedente, dei principali prodotti.
I dati aggiornati a febbraio 2025 dicono che pane e cereali sono saliti in un anno dell’1,9, le carni sono aumentate del 4,7. Pesci e prodotti ittici arrivano all’1,9, impennata anche per latte, formaggi e uova saliti dell’1,2 in un anno, i vegetali del 4%.