S.Polo, Comune annulla l’ordinanza La casa degli spari è sotto sequestro

Gli uffici avevano già provveduto a sospendere la richiesta di mettere in sicurezza lo stabile inagibile. Intanto il paese si stringe intorno alla famiglia Mugnai: il parroco porta avanti la colletta per gli aiuti

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di Alberto Pierini

Il fabbro di San Polo non ha più sulla testa l’ordinanza che gli impone di ristrutturare la casa entro 90 giorni. La casa aggredita con una ruspa, la casa degli spari. L’ordinanza era partita dal Comune e dal Comune l’avviso è stato annullato, anzi sospeso perché prima o poi quegli interventi andranno fatti. E il colpo di spugna è scattato non appena gli uffici si sono resi conto che la casa era sotto sequestro per le indagini. Un annullamento, o sospensione che sia, immediato, quasi a ruota del provvedimento che era stato preso.

L’assessore Francesca Lucherini, che guida l’edilizia, è probabile abbia scoperto ieri quella mossa, è impensabile che un amministratore possa avere il polso di tutti i provvedimenti in partenza, compresi gli atti dovuti. Ma i suoi uffici erano già corsi ai ripari.

La sintesi? Facile. I vigili del fuoco quando certificano le condizioni di inagibilità di una struttura mandano una relazione al Comune perché provveda a informare i proprietari e a richiedere la ristrutturazione.

Se il Comune non lo fa rischia di ritrovarsi responsabile di un eventuale crollo. E quindi l’ordinanza è partita subito.

Possibile nessuno sapesse che la struttura era sequestrata? Da quanto filtra no. Ma la notizia che correva sui giornali non si era ancora trasformata in una comunicazione ufficiale. L’unica che valga per la macchina della burocrazia, anche se a volte, come in questo caso, rischiano di crearsi veri e propri cortocircuiti. Ma non appena quell’informazione ha imboccato formalmente il portone di Palazzo Cavallo, la contromossa è stata immediata: e l’ordinanza è stata sospesa. Certo nessuno potrà tornare a vivere nella porzione inagibile del casolare finché i lavori non saranno eseguiti, Ma il conto alla rovescia dei 90 giorni si è interrotto.

Non si interrompe invece la vicinanza del paese alla famiglia di Alessandro Mugnai, il fabbro di San Polo. Non si interrompe perché il parroco don Natale Gabrielli non è una ruspa ma un caterpillar. Ha organizzato una colletta per gli aiuti e la porta avanti con decisione. Il sacerdote fin dal primo momento aveva dichiarato di voler sostenere la famiglia Mugnai. Famiglia che era stata aggredita da Gezim Dodoli, il vicino di casa, proprio in sella ad una ruspa, anzi ad un escavatore, lasciando sulla palazzina cicatrici profonde, a rischio cedimento.

Aggressione alla quale Mugnai aveva reagito prima gridando, poi sparando un colpo in terra e infine centrando Gezim fino ad ucciderlo. Legittima difesa? E’ la linea che emerge nettamente, fin dalla relazione del Gip che lo aveva rimesso in libertà. Ma per lui quella notte non è ancora passata.