Sorpasso diesel, risale il prezzo della benzina Il pieno sfiora i 110 euro, scende il metano

Le quote tornano a quelle di gennaio, prima della bufera di marzo e del taglio alle accise. Come cambia la vita dei pendolari

Migration

Il prezzo risale alla chetichella. Un po’ perché comunque resta sotto lo "tsunami" che ci aveva travolto subito dopo lo scoppio della guerra, quando un litro di verde costava più o meno quanto un litro di olio d’oliva. E comunque ben oltre i due euro. E un po’ perché nel ballo in maschera delle cifre oggi spiccano i prodotti più familiari: la pasta, la farina, il latte, la frutta. Una dispensa di aumenti, almeno ai dati fotografati ad Arezzo dal ministero per lo sviluppo economico alla fine di marzo. Sapremo nei prossimi giorni se gli ingredienti base della tavola saranno schizzati in su anche ad aprile. Sappiamo già che la benzina ha ricominciato la sua risalita.

Quanto? Ci eravamo lasciati dopo la riduzione delle accise, senza le quali la verde sarebbe rimasta olio di frantoio, ad una media inferiore ad 1.8 al litro: self service naturalmente, il servito ormai è roba da ricchi. Bene, alle cifre indicate ieri sul solito sito ministeriale, e comunicate direttamente dai distributori, la media della verde era risalita a 1,82, poco sopra la quota di gennaio. Ma occhio, con metà delle stazioni di servizio ormai saldamente sopra 1.87 o 1.85: poi la media scende grazie alla forbice con gli impianti più risparmiosi ma il dato fotografa una progressiva risalita verso 1.9.

Siamo ancora sotto i due euro, quota già super sorpassata sul servito, che spazia ormai poco sotto 2.1, quindi in terreno caldo

Non va meglio sul gasolio, anzi va peggio. Il sorpasso, che nei mesi scorsi era concentrato in un gruppo di distributori, è ormai effettivo anche nella media: che si attesta a 1.83. Avete comprato una bella macchina diesel contando sul risparmio che vi avrebbe garantito? Male, è un calcolo che sta saltando. In venti su 41 distributori in città il prezzo del gasolio è superiore alla verde, e in 4 è assolutamente pari, in perfetto equilibrio. Invece l’altalena del metano stavolta ha delle oscillazioni confortanti: viaggiava sui 2 euro, ora quasi dappertutto lo compri a 1.57: i "metanisti" ringraziano, anche se siamo sempre oltre le quote alle quali erano abituati.

Un movimento complessivo che alla fine fotografa il nostro rapporto con il pieno e con i nostri viaggi. Il pieno a questo punto torna sulla soglia dei 110 euro: ricordiamo la solita simulazione, un’utilitaria con un serbatoio di 60 litri. E’ vero che aveva toccato nel momento di punta i 135 euro sull’unghia. Ma è altrettanto vero che a gennaio 2021 eravamo a 85 euro e nel 2020, quando eravamo tutti chiusi in casa per sfangare il Covid, eravamo intorno agli 82 euro. La nuttata non passa.

E i pendolari? Riprendiamo il nostro classico esempio di Firenze: 5 giorni alla settimana, 170 chilometri quotidiani di andata e ritorno, quasi 4000 in un mese. Con un’auto che consumi 15 chilometri al litro la spesa mensile risale a 450 euro. Lasciamo stare quanto sarebbe stato il costo nel pieno della bufera: ma sembrano lontani mille miglia i primi mesi del 2021, quando il "salasso" si fermava a 340 euro. E almeno la memoria toglie l’aumento dall’anonimato di una risalita alla chetichella.

Alberto Pierini