REDAZIONE AREZZO

Imprenditore "malato" di slot ruba 350 mila euro in azienda. Il socio lo perdona: non ti denuncio a patto che ti curi

Gli investigatori smascherano l’uomo che aveva trafugato oro e denaro

falco

Arezzo, 6 febbraio 2015 - Ha segnato un autogol dentro l'azienda di cui era il titolare. L'imprenditore che rubava metallo prezioso e denaro nella sua azienda e poi lo spendeva tutto in slot machine e video poker. Al ritmo di 3-4mila euro al giorno, ingrassando le sale gioco di tutta la provincia. Una vera e propria dipendenza quella sviluppata da un imprenditore aretino che lo ha portato a mettere a rischio la sua impresa, la stessa di cui era titolare con un socio. C’è voluto un mese e mezzo di lavoro agli 007 della Falco Investigazioni per smascherare quella che era diventata una malattia per uno dei proprietari di una nota azienda orafa aretina. Tutto è partito dai grossi ammanchi di metallo prezioso e denaro che nel tempo, circa 1 anno, erano stati accumulati. «I conti di una grande azienda orafa aretina riguardo a metallo e contabilità non tornavano mai - spiega Carlo Nencioli di Falco Investigazioni - ecco perchè sono stato chiamato da uno dei due soci».

E’ qui che inizia il lavoro degli investigatori col posizionamento di micro camere in vari reparti della ditta. I primi sospetti riguardano i dipendenti. «Il lavoro non ha però portato a niente perchè una volta posizionate le telecamere gli ammanchi si sono interrotti - spiega Falco - nessuno è stato colto sul fatto». E pensare che nel tempo all’azienda erano spariti circa 350mila euro tra oro e denaro. Ma la continua razzia si ferma col posizionamento delle telecamere. L’azienda è però composta da due soci e solo uno si è rivolto agli 007. L’altro viene solo informato del piazzamento delle microspie. Ed è proprio quando i filmati non smascherano nessuno e gli ammanchi si fermano all’improvviso, che i sospetti si spostano dai dipendenti al secondo socio. «Inizia a questo punto il pedinamento dell’imprenditore - spiega Falco - smontiamo le telecamere e iniziamo a seguirlo. Così abbiamo scoperto che il socio furbetto uscendo anche 2 o 3 volte al giorno dall’azienda, spendeva tra slot machine e poker dai 2 ai 4mila euro al giorno nelle sale gioco di Arezzo e provincia».

Verificato che i soldi provenivano proprio dai furti in azienda, il quadro per gli investigatori è chiaro. Gli 007 infatti con le microcamere addosso riescono a pedinare e filmare il socio anche dentro le sale da gioco. L’imprenditore che si era rivolto agli 007 viene così informato dei fatti e capisce che la talpa è proprio il collega socio che stava mettendo a rischio la sua stessa azienda rubando in casa. Un vero autogol che ha rischiato di far capitolare la ditta stessa e il lavoro di tutti i dipendenti, oltre all’economica di svariate famiglie. «Il primo socio ha così intrapreso un procedimento legale contro il cotitolare furbetto rivolgendosi dall’avvocato Iacopo Gori che fa parte del team di Falco - spiega Nencioli - anche per estromettere la talpa dalla società. Non lo ha denunciato a patto però che l’imprenditore risolva il suo problema di ludopatia. Per questo è intervenuta la psicologa criminale dottoressa Elisa Marcheselli dello staff di Falco, che lo ha preso in cura».