C’è un convitato di pietra nella battaglia elettorale che tra meno di un anno porta al voto 26 comuni aretini. È il terzo mandato per i sindaci al secondo giro di boa. Ipotesi sulla quale spinge l’associazione nazionale dei municipi e in Parlamento si misurano i partiti, con un serrato braccio di ferro nella maggioranza, tra Fdi e Lega. In Commissione Affari Costituzionali, è incardinato da mesi il ddl sulla nuova Provincia (elezione diretta) che contiene anche la proposta sul terzo mandato ai sindaci nei municipi sotto i quindicimila abitanti. Attualmente la norma lo prevede per quelli con meno di cinquemila residenti.
È chiaro che se il pacchetto delle riforme istituzionali dovesse ottenere il disco verde da Roma, gli scenari potrebbero cambiare anche alle nostre latitudini. Sopratutto nei comuni dove la sfida elettorale è più accesa. Vale per il centrodestra e per ilcentrosinistra. Ad esempio, in Valdarno. A Terranuova nella corsa al voto ci sono problemi sull’eredità del sindaco Sergio Chienni. Chi si è fatto avanti è Mauro Di Ponte ma la quadra ancora manca e l’impressione è che se ci fosse la nuova regola, Chienni allungherebbe per altri cinque anni. A Castelfranco Piandiscò intorno all’attuale sindaco Enzo Cacioli al momento non sembra esserci un fronte compatto e comunque la sensazione è che neanche lui, alla fine, sarebbe disposto a ricandidarsi. E c’è chi avanza il nome di Massimo Mandò che ha appena concluso la sua carriera professionale alla guida del 118. A Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, sarebbe pronto al terzo mandato se solo passasse la legge. A Loro Ciuffenna Moreno Botti guida un’azienda e non sembra disponibile ad andare avanti: una papabile potrebbe essere Nicoletta Cellai.
In Valdichiana la questione terzo mandato investe in particolare Castiglion Fiorentino, dove sono concentrati i fari della politica per il dopo-Agnelli. Quattro candidati per la successione nell’alveo del centrodestra, ma la regola del terzo mandato potrebbe scombinare i piani. Per Mario Agnelli, l’opzione potrebbe solleticare un pensierino in un orizzonte aperto ma tutt’altro che certo, per il sindaco-globetrotter che strizza l’occhio alle comunali di Arezzo nel 2025 e non disdegna la corsa alla nuova Provincia se la riforma darà l’ok alla rivoluzione già dal prossimo anno. A Foiano la partita dentro i dem per la successione a Francesco Sonnati che pare non intenzionato a prolungare, si giocherà tra due nomi della sua in ascesa: Jacopo Franci (vicesindaco) e Gabriele Corei. Il centrodestra è pronto a calare un outsider, puntando su un profilo femminile che potrebbe sparigliare. Poi ci sono i comuni sotto i cinquemila abitanti per i quali la deroga è già decisa.
A Lucignano, la sindaca Roberta Casini, potrebbe preparare il trolley per Roma se Laura Boldrini dovesse lasciare il parlamento italiano per raggiungere quello europeo. Casini, infatti, è la prima dei non eletti alla Camera. Ma l’ipotesi romana non escluderebbe quella del terzo mandato, visto che non c’è incompatibilità. A Chiusi l’idea potrebbe conquistare Giampaolo Tellini alla fine del secondo mandato, mentre a Poppi l’opzione per Carlo Toni pare più nebulosa.