
il Cammino della Setteponti. Curve, controcurve, leggere salite e dolci discese. La strada che unisce i comuni alle pendici del Pratomagno, quelli che si affacciano sul Valdarno, la strada dei ciclisti e di tanta bellezza
Se per qualche giorno vorrete tenere lontano quel che accade attorno a noi il Cammino della Setteponti con la sua armonica lentezza e talvolta un po’ di fatica potrà tenervi compagnia, oppure al contrario saprà aiutarvi a ragionarci sopra ancora meglio. Annusare l’aria, il mutare del tempo, la terra secca o l’acqua sotto i piedi... e magari anche un po’ sopra. Il piacere del corpo in movimento e delle persone attorno. Il cammino con la sua valenza filosofica e contemplativa, col suo evocare il perseguimento di un orizzonte, ci aiuta a umanizzarci, conoscersi. Ogni passo o sentiero è occasione reciproca di consapevolezza. Incontreremo le magnificenze del bosco, come l’esplodere dei frutti e dei giaggioli e l’incanto delle pievi, le Balze, accanto alle chiesette rupestri o ai tabernacoli ai bivi delle strade. Anche per i non credenti (come me) il rapporto con la natura e con le cose della misticità si farà conoscenza e incontro, oltre che a livello sociale e di comunità, anche sul piano spirituale. Tutto nacque nel 2015 quando assieme a me, Lorenzo Cipriani, sognatore di mare e narratore d’arte, Folco Terzani, alla continua ricerca di un altrove, di cui racconta e scrive con rara sensibilità e l’inarrestabile Mauro Valenti con la sua energia rock progettammo La Marcia del Sole. Partimmo da Firenze in ottanta, salutati da una festante banda musicale e dall’allora Sindaco Nardella che con la fascia tricolore, volle accompagnarci fino alle porte di Firenze. Fu una festa. Arrivammo alla croce del Pratomagno dopo tre giorni precisi per il solstizio. Tutti e ottanta? No, quando raggiungemmo la cima, per ammirare il calare del sole e accogliere l’alba del giorno più corto dell’anno eravamo più di mille! Fu un’esperienza intensa, ma colma di bellezza. Da quel primo passo nacque, l’anno seguente, il desiderio di un cammino magari più dolce, ma ricco di fascino. Grazie a Sandro Fabrizi che queste terre ama e conosce bene, come Oliviero Buccianti che con me ci ha scritto pure un libro “A sinistra il Pratomagno” edizioni Aska e con tanti altri amici aiutati dalla Regione Toscana e dai Comuni attraversati, prese forma il desiderio di calpestare la dove era ancora possibile le pietre della Vecchia Cassia, il millenario cammino dei pellegrini, mercanti, uomini delle guerre, briganti e pastori. Nacque così il Cammino della Setteponti. Curve, controcurve, leggere salite e dolci discese. La strada che unisce i comuni alle pendici del Pratomagno, quelli che si affacciano sul Valdarno, la strada dei ciclisti e di tanta bellezza. Un percorso accessibile a molti e che aiutasse a far conoscere il nostro territorio, la sua natura e la sua storia. Le Pievi millenarie di Cascia, Soffena, il capolavoro senza tempo di quella di Gropina, i comuni disegnati da Arnolfo di Cambio e quelli dei pellegrini, le Balze che raccontano il pliocene, l’eleganza de Il Borro e ancora gli ordinati filari di viti e le mille olivete, pure il carnevale dei figli di Bocco. Una sorta di privilegiato terrazzo a cinque stelle sul Valdarno. Cammini e basta poco per immaginarti quando Masaccio si recò a San Giovenale per dipingere il trittico con la prima prospettiva o, più a sud a Buriano, osservare il ponte e, come molti sostengono, di rivederne le arcate con quel paesaggio che fa da sfondo nel dipinto che Leonardo fece a Monna Lisa. Si, quella era la strada, il fil rouge che univa tutto questo splendore. Un luogo speciale fra paesaggi e genti che la attraversano.
Nel mezzo l’incanto di Loro Ciuffenna con il precipitare rumoroso del suo limpido fiume ed il suo malconcio e melanconico mulino, da troppo tempo inattivo. Un cammino che si è trovato ad essere un vero e proprio crocevia della storia. Fin dagli etruschi era percorso a mezzacosta per evitare torrenti ed aree lacustri di fondovalle. Sia che si volesse raggiungere Firenze e Bologna, che Arezzo, Assisi o Roma. Era la Cassia Vetus, un po’ la nonna della Setteponti. Per noi i sessanta chilometri più belli del sud della Toscana. Un percorso non impegnativo suddiviso nei tre giorni dal 13 al 15 giugno. Si può prenotare l’intero percorso o una sola tappa ed avere tutte le informazioni su facebook “il cammino della setteponti”. Buon cammino!