REDAZIONE AREZZO

Sergio Lombardo, la mostra. Le opere e le suggestioni

La mostra "Sergio Lombardo. Una programmatica differenza" ad Arezzo ripercorre la carriera dell'artista, figura centrale dell'avanguardia italiana. Opere storiche si uniscono a lavori inediti, evidenziando la coerenza teorica della sua ricerca artistica.

Sergio Lombardo, la mostra. Le opere e le suggestioni

Primavera ad Arte alla Galleria di piazza San Francesco. Nell’ambito del progetto Galleria Aperta, a cura di Alessandro Sarteanesi e Marco Pierini, organizzato dalla Fondazione Guido d’Arezzo e dall’associazione culturale Le Nuove Stanze e Magonza, con il patrocinio del Ministero della Cultura, la città di Arezzo ospita dal 26 marzo al 2 giugno la mostra "Sergio Lombardo. Una programmatica differenza" a cura di Moira Chiavarini e Simone Zacchini – con la collaborazione dell’Archivio Sergio Lombardo. La mostra di Arezzo ripercorre la lunga e poliforme carriera di Lombardo (Roma, 1939), protagonista centrale, sia come artista che come teorico, dell’avanguardia italiana degli ultimi sessant’anni. Ad un’accurata selezione di opere pittoriche, scultoree e installative dagli anni Sessanta agli anni Novanta, sono affiancate opere recenti inedite e fotografie, video e materiali cartacei provenienti dall’archivio dell’artista. L’obiettivo è quello di sottolineare l’estrema coerenza teorica che accomuna le varie serie di opere a cui Lombardo si è dedicato, le quali, pur nella loro discontinuità stilistico-formale, testimoniano la "programmatica differenza" della sua ricerca d’avanguardia rispetto al contesto dell’arte italiana dello stesso periodo. La prima sezione è dedicata agli anni Sessanta, quando un giovanissimo Lombardo entra in maniera dirompente sulla scena, insieme ad altri artisti, quali Renato Mambor e Cesare Tacchi, che saranno ribattezzati "Scuola di Piazza del Popolo". Le opere pittoriche della prima metà del decennio (Monocromi, Gesti Tipici, Uomini Politici Colorati) vengono messe in relazione con quelle scultoree e installative (Superquadri e Supercomponibili) realizzate, dal 1965 in avanti. La seconda parte della mostra è dedicata agli anni Settanta: decennio fondamentale per comprendere l’evoluzione della ricerca artistica di Lombardo verso la psicologia sperimentale che, dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1970, lo spinge a consolidarsi anche come teorico d’avanguardia. Poi la mostra si sofferma sulla Pittura Stocastica degli anni Ottanta e Novanta, quando Lombardo ritorna alla pittura, iniziando a studiare le potenzialità della percezione e dell’interazione inconscia. In conclusione, un’apertura sull’attualità della ricerca di Lombardo. Il pubblico potrà vedere, infatti, le più recenti sperimentazioni dell’artista sulle Stochastic Unpredictable Faces, presentate per la prima volta ad Arezzo nel 2021. Il progetto Galleria Aperta, propone oltre a Lombardo, la mostra di Giovanni Frangi, e 5 mostre di artisti emergenti che si alternano.