Segreteria Pd, ci siamo. Sarà Croci contro Ausilio: il percorso verso il voto

La segretaria comunale di Anghiari e il vice sindaco di Pratovecchio-Stia a caccia di firme. Si sfila Ducci, entro la fine di ottobre la parola alle urne nei circoli: sono 8 mila gli iscritti.

Segreteria Pd, ci siamo. Sarà Croci contro Ausilio: il percorso verso il voto
Segreteria Pd, ci siamo. Sarà Croci contro Ausilio: il percorso verso il voto

Mancano poche ore al suono della campanella quella che di fatto chiuderà le candidature per la carica di segretario del coordinamento provinciale del Partito Democratico di Arezzo. Da qui poi si passerà al congresso che andrà ad indicare chi guiderà il Pd. Ad oggi di certo c’è che si chiude l’esperienza quadriennale di Francesco Ruscelli che da mesi aveva annunciato l’intenzione di fare un passo indietro. Praticamente in concomitanza con la vittoria di Elly Schlein alle primarie, Ruscelli aveva annunciato la sua impossibilità a ricandidarsi per impegni di lavoro. Adesso la partita vera e propria con vari nomi che si sono susseguiti nelle scorse settimane. C’è stata l’ipotesi di Ginetti Menchetti, ex primo cittadino di Civitella in Val di Chiana, una delle poche roccaforti rosse ad aver retto l’avanzata del centrodestra un po’ ovunque. Menchetti solo poche settimane fa era uscita dalla segreteria e il suo nome era stato inserito nella rosa dei candidati. Insieme a lei anche quello di Paolo Brandi, un passato come sindaco di Castiglion Fiorentino, Paolo Nannini (ex sindaco di Bucine) ed Eleonora Ducci, primo cittadino di Talla.

Nomi che sembrano destinati a restare ipotesi se non outsider visto che l’avanzata dell’ala Schelin dentro al Partito Democratico ha spostato certi equilibri e così i nomi dei due papabili alla segreteria corrisponderebbero a Barbara Croci e Michele Ausilio.

Croci fa parte dell’assemblea regionale del Pd, anghiarese, e dovrà vedersela salvo sorprese con il vice sindaco del comune di Pratovecchio Stia, Michele Ausilio. Il condizionale però è d’obbligo in attesa del gong che suonerà a breve perché le candidature vanno formalizzate in toto e non sono da escludere sorprese dell’ultima ora con il ritorno in auge di altri candidati. Insomma fino a quando non ci sarà nero su bianco le porte restano aperte anche se la strada sembra tracciata.

È evidente che il passaggio dalla nomina del nuovo segretario è uno nsodo cruciale per il Partito Democratico che deve cercare quel profilo giusto in grado di saper tirare le fila tra le varie sezioni e anime del centrosinistra soprattutto in vista delle prossime elezioni, senza contare l’appuntamento per il voto che stabilirà quale coalizione andrà a governare Palazzo Cavallo nel 2025.