REDAZIONE AREZZO

SCUOLA MEDIA "GIORGIO VASARI" AREZZO

Viaggio nel viaggio...con la guida di Beppe Fanfani, alla scoperta di Alighieri e della Divina Commedia

Ci sono storie e autori che non si possono mai smettere di leggere e ci sono persone che facendolo riescono a offrire emozioni uniche. Giuseppe Fanfani è una di queste: la sua passione si chiama Dante e a quanto pare a trasmettergliela è stato un professore di liceo, di quelli di cui oggi si è perso lo stampo. Ci racconta con semplicità e simpatia una vita, la sua, densa di impegni professionali e ruoli pubblici, costantemente arricchita da una predilezione per gli studi classici e danteschi, condivisi con gli amici e il grande pubblico attraverso pittura e teatro. Essere toscani è un privilegio: è la prima cosa che ci ha ricordato. I padri della nostra lingua del resto sono nati tutti qua.

Ma come scriveva Dante?

"In latino e in volgare. La lingua universale era il latino ed è in quella lingua che tratta gli argomenti di politica e retorica. Quelli a lui cari invece li scrive in volgare, la lingua del Volgo: è’ in volgare la Vita Nova, raccolta di componimenti dedicati a Beatrice ed è in volgare soprattutto la Comedia, che un altro grandissimo toscano, Giovanni Boccaccio, ha ribattezzato provvidenzialmente e inevitabilmente“Divina”, inaugurando per primo la tradizione delle letture pubbliche del poema".

Qual è la cosa che piu’ la affascina di Dante?

"Dante è stato straordinario: concepire una struttura narrativa come la Divina Commedia è incredibile: significa avere in testa fin dal primo canto che grandioso impianto narrativo si vuol costruire. Ed è ancor più incredibile che avesse tante conoscenze, considerata la sua epoca".

Quali Canti lei predilige?

"Difficile scegliere, amo in particolare la prima cantica, rileggo sempre con grande piacere l’ ingresso all’Inferno, la descrizione dell’alba infernale, la figura di Caronte, quelle di Paolo e Francesca e il canto di Ulisse".

Cosa vede di attuale e superato nella Divina Commedia?

"Trovo incredibilmente attuale l’invito di Ulisse a seguir virtute e canoscenza, a vivere cercando la dignità di uomini rifuggendo il viver come bruti; superato è quel retroterra culturale e religioso così rigido, d’altra parte Dante è uomo del Medioevo".

Oltre Ulisse, quali personaggi rilegge con più passione?

"Farinata degli Uberti offre uno spaccato potente sulle tensioni tra guelfi e ghibellini e sulle fazioni nella città fiorentina; il dramma disumano del conte Ugolino; la morte del nobile Buonconte da Montefeltro, il cui corpo mortalmente ferito a Campaldino scompare trascinato dalle acque; e Manfredi di Svevia fino al Paradiso,con l’attrazione per san Francesco".

Ma Dante...cosa penserebbe dell’Italia di oggi?

"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta...".