‘Sciopero della Chianina’ alle Fiere L’originale protesta degli allevatori "Noi, abbandonati dalle istituzioni"

Al Foro Boario la manifestazione degli operatori con gli animali che non sono stati portati per protesta "Il mercato non recepisce un prodotto di eccellenza, anche perché manca un’adeguata promozione".

‘Sciopero della Chianina’ alle Fiere  L’originale protesta degli allevatori  "Noi, abbandonati dalle istituzioni"

‘Sciopero della Chianina’ alle Fiere L’originale protesta degli allevatori "Noi, abbandonati dalle istituzioni"

di Claudio Roselli

Un autentico colpo di scena, quello di ieri mattina al Foro Boario di Sansepolcro, sede della Fiera del Bestiame, che tornava insieme alle Fiere di Mezzaquaresima dopo le tre edizioni cancellate dalla pandemia. I bovini di razza chianina hanno "scioperato", disertando gli spazi a essi riservati: soltanto un paio di esemplari e niente altro, per la delusione sia degli organizzatori che dei tanti visitatori, a cominciare dai bambini delle scuole. È chiaro che la vera protesta, con tanto di pannelli scritti, fosse quella messa in atto dagli allevatori della Valtiberina, che erano comunque presenti: in un momento di crisi, nel quale tutto aumenta, la pregiata carne "Chianina Igp" ha avuto un ribasso del 30% e gli operatori agricoli del comprensorio (84 aziende in totale nei sette Comuni, delle quali 31 a Sestino, per un totale di 2400 capi) non si sentono tutelati da chi, a loro parere, dovrebbe farlo.

"Non riusciamo più a vendere in blocco gli animali – dice Marcello Polverini, allevatore di Sansepolcro – e il problema sta ora toccando il culmine con le stalle piene. Il mercato non recepisce un prodotto di assoluta eccellenza, anche perché probabilmente non vi è promozione a sufficienza: chiediamo pertanto a consumatori, associazioni ed enti di fare qualcosa. Con le istituzioni, apriremo a breve un confronto per far conoscere il più possibile la nostra carne attraverso iniziative mirate. La chianina come tale è anche quella della Valtiberina, dove continuano a nascere tanti vitelli. Siamo dispiaciuti per aver colto di sorpresa con questa iniziativa, ma volevamo inviare un segnale forte". Amareggiati sia il presidente dell’Unione dei Comuni, Alfredo Romanelli, che il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti: "Dopo gli sforzi sostenuti per allestire le strutture, non ci aspettavamo questo forfait – hanno detto – anche se comprendiamo benissimo le istanze dei nostri allevatori e siamo pronti a dare loro una mano, però riteniamo che non fosse questa l’occasione propizia per manifestare, portando i cartelli al posto dei vitelli nella giornata in cui l’attesa fiera era stata finalmente ripristinata. Siamo delusi, non lo neghiamo".

Una punta di grigio, quindi, sull’azzurro che in mattinata aveva colorato il cielo, con sole e temperatura decisamente primaverili, in barba alla tradizione della pioggia. La macchina delle Fiere si è messa in moto nel centro storico e lungo le strade occupate dai banchi, allargandosi alle esposizioni settoriali, che sono state prese subito d’assalto. Ha funzionato senza disagi anche la disciplina della circolazione che regolerà i quattro giorni di kermesse.