
di Francesco Tozzi
Tensione alta in Consiglio comunale a Castelfranco Piandiscò. Martedì sera è stato affrontato il tema della multiutility toscana in una seduta aperta al pubblico, che è sfociata in un duro confronto tra maggioranza e opposizione. All’ordine del giorno una mozione presentata dalla minoranza che di fatto proponeva di tornare indietro riguardo al percorso intrapreso dall’amministrazione comunale.
L’acme è stato raggiunto quando il sindaco Enzo Cacioli ha chiesto alle forze dell’ordine di scortare fuori dall’aula l’ex sindaco Rita Papi, intervenuta tra i presenti per richiamare all’osservanza di un articolo del regolamento. "Inaccettabile" è stato definito il comportamento del sindaco da parte degli esponenti del gruppo Democratici per il Comune, Michele Rossi e Gian Carlo Vecchi, "che ha inteso limitare la partecipazione dei cittadini con metodi e regole per niente democratiche". La seduta è stata chiusa e riaperta successivamente ai soli consiglieri comunali e ai rappresentanti di Alia.
"La fusione per incorporazione in Alia - hanno aggiunto i Democratici - è andata avanti nel silenzio assenso e la giunta ha messo tutti, cittadini e consiglieri, di fronte al fatto compiuto. Il Comune di Castelfranco Piandiscò si è affidato alla nuova holding spa, che sarà quotata in borsa, con il rischio, a nostro avviso, che la gestione dei servizi pubblici (acqua, rifiuti ecc.) e di conseguenza i costi a carico dei cittadini, vengano esposti alle oscillazioni del mercato e a possibili speculazioni finanziarie". "Imbarazzante" è invece il commento della Lista Civica, che ha sottolineato la spaccatura all’interno della compagine di governo su questo tema, visto che la mozione è stata respinta con 7 voti a favore e 6 contrari. "Il sindaco - hanno affermato i consiglieri Morbidelli, Gagliardi e Brunetti - visto che sarebbe stato in minoranza, ha maldestramente dichiarato la chiusura della seduta del consiglio che invece prevedeva il voto sulla nostra mozione. Ci siamo opposti, abbiamo chiesto di continuare e abbiamo consentito una lunga pausa di molti minuti in cui il gruppo del Pd si è ricomposto fuori dall’aula per rientrare tutti allineati e mogi alle loro postazioni. Questa è la cosa più grave: un sindaco che abbandonato dalla sua maggioranza intenderebbe chiudere la seduta per non andare in minoranza e salvare anche il voto contrario alla multiutility".
I tre esponenti civici fanno sapere che si rivolgeranno a tutte le sedi utili per valutare la regolarità di quanto accaduto. Il dato politico è che si registrano scosse di magnitudo all’interno del centrosinistra e nello stesso Pd, nelle cui sedi sembra che il passaggio al super-gestore dei servizi pubblici non sia stato affrontato in maniera adeguata.
La multiutility toscana si presenta come una società partecipata pubblica al 51% che gestirà i servizi idrici, ambientali e energetici e prevede la fusione per incorporazione di Publiservizi, Acqua Toscana e Consiag in Alia. In Valdarno aretino, oltre a Castelfranco Piandiscò, ne farà parte anche Terranuova.
Il Consiglio comunale di Montevarchi, invece, non ha approvato la delibera sulla multiutility e ha preso invece l’impegno con un atto di indirizzo condiviso di uscire da Consiag. Loro, Cavriglia e San Giovanni hanno deciso infine di non passare le quote di Publiacqua ad Acqua Toscana e quindi non porteranno neanche in approvazione la costituzione della multiutility.