
di Claudio Roselli
Un volo di trenta metri che non gli ha lasciato scampo, né i disperati tentativi messi in atto dai soccorritori sono purtroppo serviti a scongiurarne la morte. Domenica di sangue sulle strade della Valtiberina, per la precisione lungo la provinciale Libbia all’ingresso di Anghiari per chi proviene da Sansepolcro; la vittima si chiamava Valerio Giorgi, aveva 41 anni e risiedeva a Caprese Michelangelo, nella frazione di Lama. Molto conosciuto in paese, come del resto accade nelle piccole comunità, non era sposato e lavorava come operaio forestale all’Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana. Il tragico destino lo attendeva ieri a pochi chilometri da casa, nel corso di un pomeriggio che avrebbe dovuto avere un sapore completamente diverso.
In sella alla sua Moto Morini, modello Corsaro 1200, Giorgi aveva lasciato Anghiari e intorno alle 15,40 stava scendendo in direzione del capoluogo biturgense, percorrendo il tratto di via della Battaglia. La ricostruzione della dinamica è al vaglio dei carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Sansepolcro. A quanto risulta il 41enne capresano avrebbe notato il rallentamento di un paio di auto che aveva davanti e quindi si sarebbe spostato per effettuare il sorpasso, superando la prima vettura ma non la seconda, una Fiat Multipla con a bordo una coppia di anziani non del posto, intenta a svoltare verso sinistra nella stradina dell’ex calzaturificio Soldini.
Tremendo l’impatto fra i due veicoli: la moto e il centauro sono stati sbalzati a 30 metri di distanza, fino a raggiungere il muretto laterale che si trova all’imbocco della stradina. Sul posto sono arrivati nel giro di pochissimo tempo i mezzi della Croce Rossa di Sansepolcro ed è atterrato anche il Pegaso: tuttavia, nonostante i ripetuti e prolungati tentativi di rianimare il ferito, che versava in gravissime condizioni, i sanitari si sono dovuti arrendere e constatare la morte.
Lo scenario era di quelli agghiaccianti: il corpo di Valerio Giorgi coperto in un angolo da un telo bianco e da un altro telo per isolarlo, la moto distrutta, il casco e un scarpa volati per aria; accanto, la Fiat Multipla con danni evidenti sulla fiancata sinistra all’altezza della ruota anteriore. I due anziani, allontanati dal luogo dell’incidente, versavano in evidente stato di shock.
Oltre ai mezzi di soccorso e ai militari dell’Arma, sono intervenuti sul posto anche i vigili del fuoco del distaccamento di Sansepolcro per le operazioni di lavaggio stradale. Tanta la commozione – come già abbiamo sottolineato – suscitata dalla prematura morte di Valerio Giorgi: di fatto, la sua Caprese è oggi un paese in lutto.
Nel tardo pomeriggio, il magistrato ha concesso il nulla osta per la rimozione della salma e l’incidente mortale di ieri ha riportato di attualità il problema della pericolosità della Libbia in quel punto, all’inizio del rettilineo di oltre cinque chilometri che collega con Sansepolcro e caratterizzato dalla presenza di diverse vie e viuzze trasversali, con qualcuno che tende a premere un po’ troppo il piede sull’acceleratore. "E’ ora di fare qualcosa, come da tempo sosteniamo con forza – ha detto il vicesindaco di Anghiari, Claudio Maggini, presente sul luogo del sinistro – per cui speriamo che dopo quanto avvenuto i relativi provvedimenti scattino con immediatezza".