
Scalata Covid: vaccini al rallentatore. Oltre 30 casi al giorno, fragili indifesi
I contagi nella settimana compresa dall’otto al 15 novembre sono stati 114. Sette giorni dopo il bilancio è passato a 165 casi di positività al virus quindi nell’ultima settimana ecco 210 pazienti risultati colpiti dal Covid. Non occorre molto per notare in primis una curva che ha iniziato ad impennarsi seppur in maniera contenuta, passando comunque da una media di inizio novembre di 16 casi al giorno a 23 casi al giorno a metà mese, chiudendo ad una media di oltre 30 tamponi positivi al giorno nell’ultimo periodo del mese appena andato in archivio. Il balzo più significativo quello tra inizio e metà mese con una percentuale del 44 per cento in più. I numeri però vanno letti nella loro interezza e soprattutto collocati. La curva sale, questo è innegabile guardando i dati, ma è altrettanto vero che in questo momento le diagnosi vengono affidate soprattutto ai tamponi fai da te. C’è chi avvertendo i sintomi influenzali si mette a letto, altri che invece decidono per scrupolo di effettuare il test, magari perchè avvertono un malessere fuori dall’ordinario e dai malanni di stagione. E proprio il fattore test è da considerare. Spesso i tamponi fai da te non sempre hanno fornito risultati attendibili sia in un senso che nell’altro. C’è poi da considerare, come fanno notare molti medici, che quello attuale è il periodo solitamente di maggior diffusione dei virus di stagione. Ecco allora che magari tra coloro che sono rimasti a casa senza effettuare tamponi, e senza presentare particolari sintomi, potrebbero esserci altri positivi. Insomma, la fotografia o per meglio dire la mappa presenta diverse zone d’ombra soprattutto per chi cerca un dato certo.
Di certo semmai c’è che la campagna di vaccinazione stenta a decollare a livello nazionale e a livello locale non c’è molta differenza. Arezzo presenta una media sicuramente maggiore alle altre città italiane, ma non brilla. Di 43mila vaccini disponibili ne sono stati effettuati circa 19mila che corrispondono in percentuale al 5,67 per cento della popolazione. Scendendo ancor più nel dettaglio ecco la situazione per fascia di età non migliora. Gli over 60 che hanno aderito a questa campagna di vaccinazione contro il Covid sono per la precisione 10.200, vale a dire il 15,5 per cento di coloro che ne avrebbero diritto. Salendo, e passando quindi over 80 la situazione in percentuale migliora visto che si parla del 26 per cento, circa 4.500 persone che hanno deciso di dire sì a questa dose di vaccino. Sotto i 60 anni il dato è a dir poco basso, rasentando lo zero per cento. Già perchè i dati forniti parlano di 1.141 vaccinati che equivalgono allo 0,93 per cento. Decisamente pochi.
Difficile individuare i motivi soprattutto tra coloro che possono abbinare alla vaccinazione antinfluenzale anche quella di richiamo contro il Covid. Non mancano però i casi di chi decide di proteggersi dall’influenza e dice no a quello contro il Coronavirus. E poi ci sono i no vax che anche nell’ultimo periodo, così come accaduto durante la fase più calda della pandemia e l’inizio della campagna di prevenzione, hanno proseguito la loro opera e campagna di disinformazione. Come sempre il veicolo e la piazza del dibattito sono i social dove mancano freni e controlli in grado di argomentare le varie posizioni. Una bagarre senza fine che per adesso va comunque annoverata accanto ai numeri bassi delle vaccinazioni.
M.M.