REDAZIONE AREZZO

Sansepolcro ha dato l'ultimo saluto a Massimo Cesari, morto giovedì scorso in moto

Folla commossa nella chiesa di San Giuseppe: c'erano i colleghi di lavoro e gli amici del braccio di ferro, che lo hanno portato a spalla fino al cimitero

La bara con la salma di Massimo Cesari portata a spalla dagli amici del braccio di ferro

Arezzo, 6 agosto 2019 - Tanta gente e tanta commozione, nella mattinata di martedì 6 agosto, per l’ultimo saluto a Massimo Cesari, il 45enne morto giovedì scorso lungo la Marecchiese cadendo dalla moto nelle vicinanze di Badia Tedalda. C’erano i colleghi di lavoro autisti di Busitalia (compatibilmente con i turni giornalieri), le delegazioni di azienda di Firenze e del Valdarno, ma c’erano anche gli amici della palestra e del braccio di ferro, quelli del motoclub “Le Frecce del Borgo”, i numerosi conoscenti e persino i vecchi commilitoni della Folgore, con i quali aveva svolto il servizio di leva. Loro hanno sorretto la bara dalla camera mortuaria e la chiesa di San Giuseppe Artigiano alle Forche – come del resto era prevedibile – si è rivelata troppo piccola per contenere le tantissime persone che si sono volute stringere attorno ai genitori, Fabio e Luciana e al fratello Mauro. In tanti hanno dovuto attendere nel piazzale esterno la fine della Santa Messa funebre, officiata da don Giancarlo Rapaccini, parroco della concattedrale biturgense, che nel corso dell’omelia si è preoccupato soprattutto di dare una parola di conforto alla famiglia per questa improvvisa e incolmabile perdita. All’uscita del feretro, coperto da fiori bianchi, un grande applauso ha rotto il composto silenzio che aveva fino a quel momento regnato: nel suo viaggio conclusivo, quello in direzione del cimitero monumentale cittadino, Massimo è stato portato a spalla dagli amici del braccio di ferro - tutti in divisa con una maglietta di colore blu - e accompagnato da diverse moto lungo la strada. Davanti alla chiesa, era stato steso un lenzuolo bianco con una semplice scritta: “Ciao Massimo”.