
Antonio D'Urso
Arezzo, 14 febbraio 2019 - Anche la tegola di una inchiesta giudiziaria si frappone ora fra Antonio D’Urso e la direzione dell’Asl Toscana Sud Est. L’attuale direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, indicato dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, come prossimo vertice dell’Asl è infatti indagato nell’inchiesta portata avanti dalla Procura della Repubblica di Sassari, che ha appena notificato gli avvisi di chiusura delle indagini preliminari.
Sono diversi i reati contestati, dall’abuso d’ufficio alla turbata libertà degli incanti, quelli a cui devono rispondere 12 persone, tra cui i vertici dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari che si sono succeduti tra il 2013 e il 2017. E tra questi ci sono anche Antonio D’Urso, attuale direttore generale e il suo braccio destro, il fiorentino Lorenzo Pescini, direttore amministrativo a Sassari, dato in arrivo anche lui alla nostra Asl.
L’inchiesta – i cui dettagli sono stati diffusi dal giornale La Nuova Sardegna – riguarda principalmente la proroga (secondo l’accusa «illegittima») di contratti relativi a servizi e forniture all’interno degli ospedali, per alcune centinaia di migliaia di euro di valore. «E’ una storia lunga, che risale alla nascita di questa Azienda. E lunga sarà anche l’inchiesta e l’eventuale processo», conferma il direttore D’Urso.
«Ci sono centinaia di indagini attualmente in corso e non solo in sanità – ancora Antonio D’Urso –. E’ giusto che si facciano e si chiariscano le situazioni». Prosegue D’Urso: «Questa implicazione non ritengo possa pregiudicare il mio arrivo in Toscana. Non dovrebbe, almeno – risponde il direttore –. Rispondo delle cose fatte e non di ciò che farò o di quel che qualcuno dice io abbia fatto. Sono fiducioso che la verità venga appurata e dunque non mi preoccupo. Non sono ancora stato convocato dalla Regione, ma spero di poter tornare alla sanità toscana. Nel frattempo continuo a lavorare qui a Sassari».
Incurante di quanto emerso si dice anche il presidente della Regione Enrico Rossi che resta fermamente convinto nel difendere e portare fino al traguardo il nome e la scelta fatta: «Sono garantista – dice il governatore –. Non mi interessa che D’Urso sia indagato. Andiamo avanti su questa strada».