
È partito da Montevarchi nel 2002 avendo già in testa quello che voleva fare. Servire le istituzioni. E c’è riuscito, riuscendo a diventare primo dirigente della questura di Bergamo. Un’esperienza straordinaria e per certi versi irripetibile quella di Andrea Sandroni, 55 anni, anche perché ha vissuto in prima persona la prima ondata di Covid, devastante per la città di Bergamo, una delle più colpite al mondo. Il video delle bare collocate all’interno dei camion dell’esercito ha fatto il giro del pianeta ed è diventata un’immagine simbolo del dramma sanitario. A quell’epoca Sandroni era un dirigente dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico. Ma dal 3 novembre scorso è salito decisamente di grado: è stato infatti promosso primo dirigente della questura lombarda.
Andrea, figlio di un elettricista e di una commessa, già diventato poliziotto, si è trasferito a Milano nel 2002, per poi arrivare nella città orobica tre anni fa. Nei periodi più gravi della crisi pandemica, Sandroni aveva il compito di seguire i controlli di routine che la Polizia svolgeva quotidianamente, prima durante il lockdown e poi, nella seconda fase, per verificare che le norme venissero rispettate nei luoghi più frequentati della città. Il mese scorso la promozione.
"In tutta la mia carriera – commenta Andrea – non ho mai conosciuto nessun valdarnese, nè tantomeno un montevarchino, che abbia raggiunto un ruolo così rilevante a livello nazionale e perciò sono molto soddisfatto ed orgoglioso".
Oggi Bergamo non è più al centro del ciclone della crisi pandemica, ma la Polizia continua a svolgere un ruolo di primissimo piano nel tentativo di contenere i contagi: un compito importante che Andrea Sandroni svolge con totale dedizione.
Marco Corsi