MARCO CORSI
Cronaca

Salvagente per la Gruccia Lavori per 300mila euro contro le piene dell’Arno

È pronta la soluzione del consorzio di bonifica per evitare le esondazioni . I lavori a inizio estate in corrispondenza dell’ingresso nel Borro del Quercio.

di Marco Corsi

Lo hanno definito il "salvagente" dell’ospedale della Gruccia. Rappresenta infatti la soluzione per difendere dalle piene dell’Arno tutta l’area attorno al monoblocco ospedaliero, che si trova al confine tra Montevarchi e San Giovanni. I lavori sono stati illustrati dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, che provvederà all’intervento grazie ad una serie di risorse che ha messo a disposizione la Regione Toscana. Nello specifico, riflettori puntati sul borro del Quercio, che nasce sui rilievi collinari e attraversa la pianura alluvionale in località La Gruccia, prima di confluire nell’Arno. In futuro farà meno paura. Il progetto esecutivo è pronto e sono in corso le procedure per l’avvio del cantiere. Quindi, tra qualche mese, il Consorzio potrebbe avviare i lavori strutturali sul tratto terminale del corso d’acqua: una zona a rischio, soggetta, in occasione delle piene più importanti dell’Arno, a significativi fenomeni di rigurgito, che gli argini insufficienti non riescono a contenere.

Ogni volta queste mancanze procurano danni e disagi. La prima vittima è l’area su cui sorge l’ospedale del Valdarno che, insieme ai campi che si sviluppano in sinistra idraulica, finisce sott’acqua. Tra l’altro siamo in una zona strategica, nella quale scorre la Regionale 69 ed esiste una pista ciclabile che unisce il presidio ospedaliero al territorio sangiovannese.

Adesso, il finanziamento regionale è arrivato ed è pari a 300mila euro. Cifra significativa, ma non sufficiente per affrontare e risolvere tutte le problematiche del corso d’acqua che scorre a valle della linea ferroviaria, ed è arginato fino alla confluenza in Arno. Per questo, prima di intervenire, si è resa necessaria una approfondita analisi della situazione e sono state valutate diverse ipotesi progettuali, in modo da individuare la soluzione più efficace, realizzabile con l’importo disponibile. Alla fine, la decisione: realizzare un nuovo manufatto di immissione, in corrispondenza dell’ingresso nel borro del Quercio del corso d’acqua proveniente dalla zona dell’ospedale denominato "Fosso Reale". "Ripristinare la piena funzionalità servirà ad evitare che le piene in Arno causino un rigurgito nel borro verso la zona dell’ospedale, mitigando il rischio di allagamento del parcheggio circostante", ha commentato il direttore generale del Consorzio Francesco Lisi. "Fermo restando il fatto che l’area necessita di una soluzione complessiva che dovrà comprendere anche il rifacimento arginale, abbiamo condiviso con il comune di San Giovanni la volontà di utilizzare le risorse disponibili per sistemare la criticità più importante – ha aggiunto la presidente Serena Stefani - Grazie ad una serie di studi tecnici, abbiamo appurato che sistemare solo una porzione dell’argine del Borro avrebbe prodotto risultati meno apprezzabili".