LUCA AMODIO
Cronaca

Sale sul bus, botte all’autista. Fermato l’aggressore

"Ora cambia strada" ha urlato al conducente. Lui si rifiuta, preso a pugni. Trasferito in ospedale con ferite alla testa. Autolinee: "Gesto intollerabile".

L’ennesimo caso di aggressione agli autisti degli autobus

L’ennesimo caso di aggressione agli autisti degli autobus

"Fai un’altra strada". Una pretesa fuori luogo, senza spiegazioni. Al rifiuto dell’autista, la risposta è arrivata a pugni. Due, uno in faccia e uno alla testa. È così che un 54enne aretino, conducente di un autobus extraurbano diretto in Valtiberina, è finito al pronto soccorso nel primo pomeriggio di ieri, aggredito al terminal di via Piero della Francesca, proprio davanti alla stazione ferroviaria. Il mezzo era pronto a partire, erano da poco passate le 14.30, quando a bordo è salito un giovane immigrato. Uno sguardo, poche parole, poi la richiesta: cambiare itinerario. L’autista, come da regolamento, ha detto no. A quel punto la violenza si è manifestata con improvvisa brutalità: un cazzotto dritto al volto, poi un secondo colpo alla testa. Senza proferire parole. Solo rabbia. E un’aggressione gratuita anche se stando a quanto detto da alcuni colleghi il giovane non era nuovo a comportamenti aggressivi. Frequentava abitualmente quella linea. E con lo stesso conducente, dicono, aveva già avuto dei diverbi. Non più tardi di qualche giorno fa, lo avrebbe minacciato con parole pesanti: "Prima o poi vengo con un coltello". E ieri la lama non c’era - per fortuna - ma i pugni sì. Dopo l’attacco, il ragazzo non ha provato a scappare. È rimasto accanto al bus, dove lo hanno trovato e identificato gli agenti della polizia, intervenuti poco dopo. Ora su di lui pendono accuse di lesioni personali e interruzione di pubblico servizio. Il conducente è stato accompagnato al pronto soccorso del San Donato. La prognosi è di pochi giorni. Ma la vicenda riaccende una ferita aperta, fatta di paura e frustrazione, che attraversa le giornate di chi lavora sui mezzi pubblici. La zona di via Piero della Francesca è un punto critico da tempo. Tra stazione e terminal, si moltiplicano da anni segnalazioni per degrado, risse, bivacchi e spaccio. Un contesto difficile, che rende ancora più complicato il lavoro di chi ogni giorno sale su un bus per garantire un servizio essenziale. Non si è fatta attendere la condanna di Autolinee Toscane. Il presidente Gianni Bechelli ha espresso "piena solidarietà al dipendente", parlando di "un gesto violento e intollerabile". Ha poi ringraziato le forze dell’ordine per il rapido intervento: "Siamo di fronte a un fenomeno che va fermato. Servono misure più efficaci per tutelare chi lavora ogni giorno per garantire il trasporto pubblico". L’azienda ha già messo a disposizione della polizia le immagini del sistema di videosorveglianza del mezzo. Ma la vicenda di ieri è solo l’ultimo capitolo di una serie preoccupante. L’ultimo caso solo pochi mesi fa.

Luca Amodio