Sale "in corsa" sull’ambulanza e salva il malato

Il cuore si ferma 6 minuti: allerta dal mezzo di soccorso, raccoglie sul percorso un soccorritore che con il Lucas fa ripartire il battito

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di Alberto Pierini

E’ saltato "in corsa" sull’ambulanza: un eroe? No, un infermiere incardinato nella rete del soccorso e che davanti all’emergenza estrema è stato convocato come il protocollo prevede. Un po’ come nel calcio: l’allenatore si guarda intorno e getta un giocatore nuovo in campo. E vince. Perché un paziente di 56 anni, finora sanissimo ma colto da un infarto di quelli che nove volte su dieci ti uccidono, è vivo e sulla via della guarigione. "Ho ringraziato di persona a nome di tutti il direttore della Asl": parola di sindaco, il sindaco di Castel Focognano Lorenzo Remo Ricci. Ma soprattutto parola di fratello: il fratello Roberto, famoso in tutto il Casentino per l’ingrosso di famiglia della frutta , il cui cuore per sei minuti ha smesso di battere.

"Gli ho detto: corri al pronto soccorso". La compagna si chiama Stefania Della Luna e segue a qualche metro di distanza l’annuncio di questa salvezza, formidabile quanto rocambolesca. "Stiamo insieme da anni, presto ci sposeremo": e pazienza se la convalescenza allungherà un po’ l’attesa. Ben venga, rispetto a quello che poteva essere e per fortuna non è stato. "Mi ha detto che aveva dei dolori al petto, ho capito subito che era qualcosa di grave".

"Un intervento eccezionale e quasi unico – spiega Raffaella Pavani, che dirige la rianimazione del San Donato – perché è arrivato in ospedale per un intervento chirurgico quando ancora non era stato ripristinato il regolare ritmo cardiaco". Sei minuti di stop, la rianimazione in ambulanza e la decisione nel pieno della corsa da Bibbiena di fare uno stop a Subbiano, anzi a Vogognano. E’ qui che sale a bordo Maurizio Marini. "Ho subito applicato il Lucas, il dispositivo meccanico per la compressione toracica". Il principio è lo stesso della rianimazione fatta a mano ma più efficace. Ed è riuscito a tenere attivo il cuore fino all’arrivo in ospedale, nel reparto di emodinamica".

Una staffetta, una staffetta che conferma la qualità del servizio di emergenza. "Non è una semplice ambulanza – spiega la direttrice degli ospedali aretini Barbara Innocenti – ma una squadra di professionisti e l’organizzazione che sta loro alle spalle". Un fronte sul quale Ricci da sindaco, e non certo da fratello, fa perfino un pizzico di autocritica. "Riserve le abbiamo avute via via, ad esempio sulle ambulanze infermierizzate, la gente si sente sempre più tranquilla quando c’è un medico".

Musica per le orecchie di Cinzia Garofalo: è la direttrice del dipartimento infermieristico del pronto soccorso e del 118. "Ci conferma il livello di preparazione dei nostri professionisti, siano essi medici o infermieri". Roberto all’annuncio è l’unico assente. E’ nel reparto, al sicuro ma ha bisogno di recuperare. Per lui parlano gli occhi della compagna di vita.

"Ho seguito tutta la vicenda, non ho parole per ringraziare i protagonisti". Si avvicina al gruppo di medici e infermieri per una foto. Rivive i momenti decisivi della giornata. Il malore. l’arrivo al pronto soccorso di Bibbiena per un dolore che sembrava gastrico ma era molto più grave. Una percezione immediata. Parte l’ambulanza per Arezzo. Ed è durante il tragitto che arriva l’arresto cardiaco, improvviso. Cominciano a scorrere i minuti del black-out. L’equipaggio allerta l’auto medica di Subbiano, che aspetta l’ambulanza lungo la 71, a Vogognano. Marini sale a bordo, applica il Lucas, il cuore riparte. Di quei sei minuti Roberto non ricorda e non ricorderà niente. Ma saranno i suoi cari a raccontargli tutto.