ALBERTO PIERINI
Cronaca

Rondine: la marcia dei duemila Ucraine e russe insieme sul palco Un messaggio da Liliana Segre

Il figlio della senatrice a vita tra i protagonisti, già in città Moratinos, numero due dell’Onu. Il giorno del presidente Cei. Tra gli ospiti le vedove di Langer e dell’ambasciatore ucciso nel Congo.

di Alberto Pierini

"Scusi, è da qui che si va a Rondine?". Sì, è proprio da qui. E mai come oggi non esistono dubbi sulla strada: perché ad indicarla sarà un’enorme "freccia" di almeno duemila persone. Duemila magliette bianche inneggianti alla pace, che dalle 9.30 cominceranno a imboccare la Setteponti. La marcia della pace atto secondo.

Il primo era stato celebrato un anno fa, poco dopo lo scoppio della guerra. Il bis è imposto dalla prosecuzione del conflitto. Doloroso per tutti, straziante per chi ha lasciato a casa madri, nonni, amici. Come le sei ragazze russe e ucraine che ormai da mesi vivono fianco a fianco nella Cittadella della pace.

Due di loro saliranno insieme sul palco all’arrivo: raccontando a parole ma prima di tutto con il loro abbraccio la ricetta di Rondine. Quella che mercoledì ha stregato il Papa. E che oggi porterà in cima al borgo Matteo Maria Zuppi, cardinale e presidente della Cei. Anche lui immerso nel clima di un villaggio che con la marcia apre i suoi quattro giorni di festival.

Incrociando nazionalità, trincee, mestieri. Che ci fa a Rondine, ad esempio, il maestro Beppe Vessicchio, una delle barbe più famose d’Italia? Si è innamorato di questa avventura.

E con lui tanti altri, compresi quelli che non marceranno sulla Setteponti ma aspetteranno i protagonisti a ridosso dell’Arno.

Uno, prestigioso, è già arrivato: Miguel Angel Moratinos, sottosegretario generale dell’Onu. E’ già in città, oggi sarà in prima fila ad ascoltare il cardinal Zuppi, domani sarà il suo turno di farsi sentire in uno spagnolo impastato di inglese. Per la prima volta l’Onu ricambia la visita: ha voluto i giovani di Rondine non una, non due ma tre volte nel palazzo di vetro. Ora viene a vedere con i suoi occhi, in attesa della visita del presidente Guterres.

E da Rondine risuonerà di nuovo la voce di Liliana Segre: ha già mandato un messaggio da leggere all’arrivo, lì dove uno dei protagonisti sarà il figlio Alberto Belli Paci, lo stesso nome del nonno, salutato da Liliana per l’ultima volta al cancello di Auschwitz. E tra i tornanti ci saranno altre donne coraggio: come Valeria Malcontenti, la vedova di Alexander Langer, il fondatore del movimento verde italiano. O Zakia Seddiki, moglie dell’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso nel Congo.

Presenze, storie che rafforzano gli arrivi dalla città. Tra i duemila il sindaco Alessandro Ghinelli, atteso nel pomeriggio, il Vescovo Migliavacca, che invece marcerà a piedi con gli altri. O come Pif, regista e conduttore televisivo, il re del cachemire Brunello Cucinelli, lo stilista Beppe Angiolini, l’editore Arnoldo Mondadori Mosca, protagonisti nella quattro giorni.

Ospiti di Rondine, del presidente Vaccari, di un’idea cresciuta nel tempo. Come certe melodie del maestro Vessicchio.