ALBERTO PIERINI
Cronaca

Robbiane e Stimmate, si riaccendono le luci

La Verna dopo secoli trasforma l’illuminazione dei suoi tesori: lampade sullo stile delle candele, "cicli" diversi per la liturgia e la preghiera

di Alberto Pierini

Riaccendono le luci sulle Stimmate. La cappella è da sempre il "sancta sanctorum" della Verna, il luogo più intimo del santuario, il nucleo intorno al quale il monte di Francesco è diventato quello che è oggi, un punto di riferimento per i pellegrini di tutto il mondo. Una cappella a lungo illuminata dalle candele, poi dalle lampade ma mai con un progetto complessivo e mirato. La strada ora imboccata dai frati del convento.

Un progetto ambizioso: che già trasforma il colpo d’occhio di chi si affaccia, spesso per la prima volta dopo i lunghi mesi della chiusura. Dopo la Cappella delle Stimmate illuminerà a giorno la chiesa di Santa Maria degli Angeli, cuore di tante robbiane. E soprattutto la Basilica, dalla quale il progetto era partito: il primo angolo "protetto" era stata la cappella del Coro. E da lì il piano ha preso a dipanarsi.

La trasformazione delle Stimmate si muove, nello stile della Verna, tra il passato e il futuro. Il futuro per restituire ai pellegrini la visione migliore di questo spazio sacro. Il passato ricordando come l’ambiente è rimasto illuminato nella storia.

"Per secoli – racconta il padre guardiano Francesco Brasa – l’unica luce veniva dalle candele". Candele che a volte hanno lasciato tracce profonde ma che assecondavano la spiritualità profonda di questo spazio. "Abbiamo deciso di utilizzare lampade a luce calda, ricreano proprio l’atmosfera a noi molto cara". In particolare le lampade a luce calda si concentreranno sulla grande robbiana che campeggia sulla parete di fondo.

La grande crocifissione, ricca di simbolismi che solo gli studiosi della Bibbia sanno decrittare. "Grazie alle luci verrà esaltata la tridimensionalità del capolavoro, portandone a galla tutti i livelli". Dalla figura del Cristo a quella degli angeli che lo avvolgono quasi per proteggerlo. Fino al nido del pellicano, che nutre i suoi piccoli col sangue del suo petto, immagine suprema del sacrificio. Per la prima volta una luce si concentra sulla piccola robbiana sopra la porta. E per la prima volta viene elaborata una doppia illuminazione. Una per le Messe e le liturgie, con le lampade che si concentrano sull’ambone e sull’altare. Una per i momenti di preghiera personale, invece più diffusa e protettiva.

La Verna arriva da secoli indietro ma ha studiato la nuova illuminazione sul filo del futuro: un progetto illuminotecnico, mirato sugli angoli del santuario. E i cui effetti molto attesi sono sulla Basilica, sulle robbiane più famose di tutti i tempi, sulla cappella delle reliquie, dove è conservato il saio di Francesco. Uno sforzo per il quale i frati hanno chiesto aiuto, sempre strizzando l’occhio ai fenomeni più attuali, via Facebook : il classico conto corrente, l’Iban, il pagamento via PayPal i cui estremi sono sul profilo Facebook del santuario. "Per lanciare il progetto siamo partiti da una piccola cosa" spiega il guardiano nel trionfo del francescanesimo. "Si era fulminato uno dei fari delle Stimmate. Ci siamo detti: o lo sostituiamo o partiamo da qui per illuminare a nuovo la cappella". Detto e fatto: con i tecnici a incrociarsi sul monte con i pellegrini, tornati a varcare il portone di legno rimasto sbarrato quasi da ottobre.