Ritrovato il selciato di Vasari. Riemerge davanti alla Fraternita. Scalinata pronta per la Giostra

I vecchi gradini demoliti, sotto spunta il basamento: intervento eseguito con il travertino delle cave. Rossi: "Ricostruito il progetto iniziale, sarà ripristinato come secoli fa". Saracino, corsa contro il tempo.

Ritrovato il selciato di Vasari. Riemerge davanti alla Fraternita. Scalinata pronta per la Giostra

Ritrovato il selciato di Vasari. Riemerge davanti alla Fraternita. Scalinata pronta per la Giostra

Un ritorno al passato, agli antichi splendori della Fraternita. "Una famosa pittura del 1790 che raffigura piazza Grande ci racconta bene la scala, balaustra, la fontana in travertino. Poi il palazzo con due facciate: una storica del 1300, 1400, 1500 fino su all’orologio del 1550 la Vela voluta da Vasari. E una seconda, principale, la cui lavorazione iniziò nel 1600. L’entrata principale divenne quella, fu creata una entrata solenne, con una scala, una balaustra e il pavimento in travertino per entrare dentro alla porta principale. Il palazzo, la terrazza, la balaustra, la scala in travertino fanno parte di uno stesso progetto. Ecco noi torniamo a quel progetto". Pierluigi Rossi, primo Rettore Fraternita dei Laici, racconta così il restauro della scala del palazzo. Scalinata che verrà ricostruita in travertino come il resto della terrazza e dei tre scalini prospicienti. Un cantiere, partito la scorsa settimana, che mira a far tornare la gradinata agli antichi splendori. Un salto nel passato, così come viene raccontato dai documenti cartacei ed iconografici, ospitati proprio dalla Freternita.

"Nella pittura del 1696 dell’arrivo dell’acqua, si vede che la scala era già in travertino. E poi un’altra grande rappresentazione del 1790 dove si vede la forma, la struttura della scala e della balaustra, tutto nello stesso materiale" spiega Rossi. La scorsa settimana sono partiti i lavori sulla scalinata, quella rampa semicircolare realizzata alla fine del ‘600 e poi completata con la balaustra circa un secolo dopo, e che da anni aveva bisogno di una potente rinfrescata: ora il progetto è partito. "Dopo quattro lunghi anni di ricerca storica" ha spiegato Daniele Talozzi, l’architetto che ha messo la firma sull’imponente lavoro.

L’operazione completa quella del 2018 che aveva visto "rinascere" la terrazza. Allora fu fissata la priorità dell’uso del travertino: materiale recuperato addirittura nella cava delle Celle di Rapolano, la stessa che per secoli lo aveva fornito alle operazioni di crescita della città: il sagrato della Cattedrale, il pavimento e i pilastri delle Logge Vasari, la fonte di piazza Grande e perfino le scale e la terrazza che costeggia la Pieve. Era il travertino della balaustra, l’ultima arrivata dell’operazione nel 1780, così come vi si può ancora leggere. I lavori stanno procedendo spediti e dovrebbero terminare prima del Saracino del 22 giugno. Ad ogni step viene fuori un pezzo di storia della città. Al momento è tornato alla luce il vecchio selciato, quello su cui camminava Vasari al tempo in cui era primo rettore della Fraternita. Un’emozione grande.

Un cantiere guidato da Alfredo Provenza secondo il progetto dell’architetto Talozzi, portato avanti in tandem da Comune e Fraternita sotto la supervisione della Soprintendenza, la cui spesa è stimata in 130 mila euro. La prossima settimana verrà sistemato il basamento e poi toccherà agli scalini nuovi.