TERRANUOVA
Cronaca

"Ripetitore troppo vicino alle case" Comitato insorge: parte la petizione

I cittadini mobilitati, no all’installazione della struttura per la telefonia mobile. "Può nuocere alla salute" .

"Ripetitore troppo vicino alle case" Comitato insorge: parte la petizione

di Francesco Tozzi

No al ripetitore 5G di Wind Tre. Monta la protesta a Terranuova Bracciolini per l’installazione di un’antenna per telefonia mobile che sorgerà nelle vicinanze della zona residenziale di Ville Madrigale. A guidare il fronte dei contrari a questa infrastruttura alcuni residenti della frazione che hanno lanciato una petizione indirizzata all’amministrazione comunale e ad Arpat. Il 12 giugno scorso sono iniziati i lavori e, a detta del Comitato No Antenna la preoccupazione è tanta per le "dirette, immediate e gravi conseguenze per la salute pubblica". Per questo i cittadini chiedono che vengano subito sospese tutte le procedure. Tanti i punti critici elencati dal comitato, tutte osservazioni che striderebbero con la bontà dell’operazione. "Tale antenna è stata installata in prossimità delle abitazioni, a meno di 100 metri – si legge nel documento – La popolazione del quartiere non è stata preventivamente informata dell’installazione" e oltretutto "nelle vicinanze risiedono cittadini affetti da gravi patologie cliniche incompatibili con gli effetti dannosi prodotti dai campi elettromagnetici irradiati dai ripetitori".

Secondo gli abitanti della frazione terranuovese non si sarebbe pensato a trovare un’alternativa rispetto all’attuale collocazione, vista la tipologia residenziale del luogo. Un altro sito avrebbe potuto "ridurre al minimo possibile l’esposizione della popolazione residente alle radiazioni elettromagnetiche". Emerge infine il tema legato all’impatto paesaggistico, per un ripetitore che potrebbe sorgere alle porte di una località di campagna, senza contare il fatto che i residenti contestano una possibile contrazione economica sul valore delle abitazioni situate nelle circostanze. Da piazza della Repubblica fanno sapere che ad ora è stata concessa l’agibilità edilizia per la realizzazione della piattaforma in cemento armato, in quello che resta un terreno di proprietà di un privato a destinazione agricola e senza vincoli. L’autorizzazione per installare eventualmente un’antenna dovrà passare invece dagli uffici di Arpat, che stabilirà il rispetto dei parametri previsti. Dato inoltre che l’antenna è considerata un’infrastruttura nazionale, va in deroga a tutta una serie di step burocratici che sussistono invece per altre opere. Da parte della giunta, c’è comunque la volontà di seguire il caso e trovare una soluzione condivisa. "Ci vorrebbe una normativa statale – ha sottolineato il vicesindaco Mauro Di Ponte – che consenta all’ente pubblico, ad Asl e al privato un confronto prima che sorgano queste strutture".