
Rilancio delI’istituto Fanfani-Camaiti. Ormai è diventato polo nazionale
di Claudio Roselli
Una decisa azione di rilancio dell’istituto medio superiore "Fanfani-Camaiti" . Intanto, la prima inversione di tendenza si è registrata in settembre con l’aumento delle matricole: 66 in totale, una decina in più rispetto allo scorso anno, che portano il totale degli studenti a 289, provenienti anche da buna parte dell’Italia centrale. Questa la ripartizione per indirizzi: 139 all’alberghiero di Caprese Michelangelo, 90 al tecnico forestale e 69 al tecnico agrario. "Un anno di grande impegno e rinnovamento – ha detto il dirigente Giuseppe De Iasi, ora fisso dopo il periodo di reggenza – con fonti di finanziamento intercettate che ci hanno permesso di realizzare alcuni progetti, vedi la trasformazione digitale della didattica e dell’organizzazione scolastica, più il cablaggio sicuro all’interno dei vari edifici. Un passo verso la modernizzazione della scuola".
Quale, dunque, la prospettiva futura del Fanfani-Camaiti?
"Ne abbiamo diverse: a valersi sui finanziamenti previsti dal Pnrr, si procederà verso la realizzazione di una serie di interventi, mirati alla realizzazione di ambienti didattici innovativi, con la trasformazione di ulteriori 18 aule per la didattica digitale integrata e la promozione di una classe ‘senza zaino’ da attivare già a partire dall’anno scolastico 202425, poi la realizzazione di due laboratori linguistici moderni e innovativi e infine la nascita di un birrificio didattico nella sede di Belvedere".
E per ciò che riguarda il convitto?
"In vista della unificazione delle sedi maschile e femminile, è stato oggetto di importanti opere di ristrutturazione e ammodernamento: completamente rinnovati gli arredi dell’ala deputata ad ospitare le convittrici per un ammontare complessivo di lavori e forniture che supera i 100mila euro. È in fase di definizione, progettazione e prossima realizzazione, l’intervento che riguarderà l’ammodernamento anche dell’ala maschile".
Quali i benefici dell’integrazione in unica sede del convitto maschile e femminile?
"Innanzitutto, sotto il profilo squisitamente formativo, pur rimanendo divisi per gli aspetti squisitamente formali, si punta a momenti di forte integrazione di genere che tendano alla co-educazione dei convittori, arricchendo gli uni e le altre, approfondendo il processo di costruzione di genere".