Regionale 71 senza pace "Servono subito controlli in tutti i punti critici" Sale l’appello dei sindaci

Francesconi di Capolona e Toni (Poppi) dopo il vertice: interventi immediati

Regionale 71 senza pace  "Servono subito controlli  in tutti i punti critici"  Sale l’appello dei sindaci

Regionale 71 senza pace "Servono subito controlli in tutti i punti critici" Sale l’appello dei sindaci

di Sonia Fardelli

I sindaci del Casentino, già il giorno dopo il tavolo permanente sulla Regionale 71 denominata, dopo i tanti incidenti e lutti, "la strada della morte", chiedono che alcuni provvedimenti prospettati siano immediati per fermare questa lunga scia di sangue. "Non possiamo indugiare oltre – dice Mario Francesconi, primo cittadino di Capolona – dobbiamo puntare su soluzioni immediate. La più veloce mi sembra sia quella di aumentare i controlli e i pattugliamenti sulla 71 con la presenza costante delle forze dell’ordine nei punti più critici. L’autovelox non serve, anzi a volte fa danni maggiori: molti automobilisti frenano all’improvviso quando vedono le macchinette. Per esperienza personale, visto che questa strada la percorro quotidianamente, ho notato che dove la gente sa che ci sono le pattuglie sta più attenta e cerca di non commettere infrazioni. Dobbiamo dunque aumentare la presenza delle forze dell’ordine lungo la 71, anche unendo le forze dei Comuni del Casentino e suddividendoci i turni. Gli altri deterrenti li vedo meno efficaci. Ben venga l’illuminazione, ma gli incidenti più gravi sono avvenuti in pieno giorno. Anzi se gli automobilisti ci vedono bene sono propensi ad aumentare la velocità. Anche l’educazione stradale nelle scuole non la vedo così efficace. Sulla 71 si muore oggi, mentre noi formiamo gli automobilisti del domani".

A puntare il dito sullo stato della 71 è il sindaco di Poppi Carlo Toni: "E’ una strada costruita tanti anni fa e per il traffico di allora. E’ evidente che è inadeguata e che in alcuni punti bisognerà fare importanti interventi. Però penso che serva anche tanta maturità da parte di chi sta alla guida. Vediamo auto sfrecciare a 140 chilometri all’ora, fare sorpassi in punti vietati, guidare guardando il telefonino. Oggi manca davvero il senso civico. Non devo andare piano perché c’è il vigile, ma perché su quella strada la velocità è pericolosa. Ognuno deve ben distinguere il bene dal male. Io vado in moto, ma se affronto una curva a 150 chilometri all’ora e cado non è certo colpa della curva che è mal costruita. Repressione dunque sì, ma anche tanta educazione e prevenzione".