SERENA CONVERTINO
Cronaca

"Referendum? Il nostro battesimo alle urne"

L’altra faccia della consultazione: i diciottenni all’esordio in cabina. I più pronti a votare ma c’è anche qualcuno che non ha deciso

Gli studenti dell’Itis Galileo Galilei: «Nessun dubbio, domenica si va a votare»

Gli studenti dell’Itis Galileo Galilei: «Nessun dubbio, domenica si va a votare»

AREZZO

Mancano ancora quattro giorni all’apertura delle urne, ma per molti giovani aretini la decisione è già presa: domenica 8 e lunedì 9 giugno si va a votare. Con convinzione, con emozione, e in molti casi con la consapevolezza che partecipare è il primo passo per contare davvero. Per molti, è anche il primo passo in assoluto dentro un seggio, e per affrontarlo al meglio ci si prepara informandosi. C’è chi lo fa attraverso i social, chi con le testate online, chi ne parla con gli amici più informati sul tema, ma anche chi ha ricevuto risposta alle proprie domande dentro le aule di scuola. Come Daniele De Giovanni e Nico Terrosi che frequentano l’Itis Galileo Galilei. Proprio stamani, raccontano, in classe si è parlato dell’appuntamento alle urne. "Il pretesto è stata la lezione di storia. Ieri (ndr. due giorni fa) era l’anniversario della nascita della Repubblica Italiana. Anche in quel caso si è trattato di un referendum e parlarne in classe è stato interessante, e utile". Se andranno a votare? Daniele e Nico non hanno dubbi: "Certo che sì. Il diritto di voto è stato conquistato da chi prima di noi ha combattuto per averlo, anche a costo della propria vita. E’ importante. Solo così possiamo cambiare le cose. Il mare è fatto di gocce, no?".

Tra ragazze e ragazzi, circola una buona dose di interesse e voglia di far valere la propria opinione. "Crediamo molto nell’importanza di esercitare il nostro diritto di v oto – raccontano Emma Marchesini, Cristian Giuffrida e Andrea Bulletti, studenti dell’istituto Vasari e del liceo Vittoria Colonna –. I temi del referendum ci interessano molto e sappiamo già cosa votare: ci siamo confrontati tra amici e ci siamo informati online. Speriamo davvero che il referendum raggiunga il quorum: è il nostro modo per provare a cambiare le cose". Sorrisi di entusiasmo, e l’emozione per una prima volta. Le “x“ sulle cinque schede del referendum abrogativo saranno tra le prime mai apposte dalla generazione Z. Con buone premesse. Anche chi, ad oggi, non è informato, assicura infatti di voler rimediare entro l’appuntamento al voto di domenica. Come spiegano Rocco Sonnati e Matteo Giovannini, due studenti dell’Itis appena 18enni. "A scuola non è un tema molto affrontato, ma penso che sarebbe bello discuterne in classe. Non ci siamo ancora informati bene, ma andremo a votare. Anche perché se nessuno vota, chi decide per noi?". A rompere l’entusiasmo dei più, non manca qualche voce scettica. Chi è maggiorenne da pochi giorni e non ha intenzione di andare al seggio, e chi invece vorrebbe, ma solo per i pochi giorni che lo separano dal proprio 18esimo compleanno, non potrà andare al voto. Sta di fatto che di referendum, tra i giovani aretini, si parla come dell’inizio della propria partecipazione attiva e consapevole alla vita pubblica.

Si voterà su lavoro, cittadinanza e sicurezza: temi chiave per il presente ma anche per il futuro di chi apporrà sulla scheda colorata la sua prima “x“.

Serena Convertino