
I controlli prima del rave party
Arezzo, 17 settembre 2017 - Un esercito rave. Sono arrivati alla spicciolata nella serata di venerdì. Camper, furgoni e auto con a bordo giovani e giovanissimi che hanno scelto la zona mineraria di Cavriglia per un rave party non autorizzato. Già dalle prime ore del mattino di ieri musica «a palla» dagli altoparlanti, tekno e drumm and bass che rimbalza sulle colline attorno all’area industriale di Bomba e si propaga tra i capannoni delle aziende chiuse per il week end.
Si sono dati appuntamento utilizzando il tam tam di internet e dei social e provengono da ogni parte d’Italia, con qualche presenza di stranieri dei Paesi d’oltre Alpe. Il rendez vous era fissato per la sera del 15 settembre e neppure le piogge torrenziali hanno dissuaso i ragazzi. A scoprire che quell’angolo di Cavriglia sarebbe stato la base per l’evento alcuni operai dell’Enel (la società ha già presentato denuncia per violazione della proprietà privata) che hanno trovato aperti i cancelli di ingresso ai terreni un tempo interessati dalle escavazioni di lignite.
Immediata la richiesta di intervento alle forze dell’ordine, confluite in massa con pattuglie di carabinieri della Compagnia di San Giovanni e agenti del Commissariato di Montevarchi, temendo un remake di un’analoga iniziativa che si svolse una decina di anni fa tra Laterina e Ponticino. Sulle prime hanno tenuto d’occhio gli ingressi limitandosi a verificare a distanza l’evolversi del raduno.
Attorno alle 18 di ieri erano già un migliaio, ma sono attese fino a lunedì almeno 3 mila persone. Allertati dalla Prefettura di Arezzo per una manifestazione potenzialmente ad alto indice di rischio si sono insediati a pochi centinaia di metri al luogo del rave, un pianoro che ricade per un soffio nel territorio del comune di Figline, due equipaggi del 118 con tanto di medico e infermiere e sei volontari delle Misericordie di San Giovanni e Cavriglia, la stazione mobile dei carabinieri e il nucleo cinofilo di Pisa con il pastore tedesco Lion, autentico campione nel fiutare gli stupefacenti.
E, infatti, in breve al posto di blocco realizzato dietro gli insediamenti produttivi in molti si sono visti ritirare la patente perché positivi alle sostanze psicotrope e sono stati sequestrati diversi grammi di droga, soprattutto hashish. Per raggiungere la meta bypassando gli sbarramenti qualcuno si è avventurato nei campi incolti della ex miniera con scarsa fortuna. Preoccupati, i proprietari delle imprese che insistono nell’area hanno deciso di affiancare gli uomini in divisa con un servizio di vigilanza privata.