MONTERCHI
Cronaca

Quattro ragazzi morti nello schianto. Parte il processo ai tecnici comunali. In aula l’ex sindaco di Monterchi

La tragedia nel 2022 alle porte di San Giustino. I due funzionari sono accusati di omicidio stradale

Quattro ragazzi morti nello schianto. Parte il processo ai tecnici comunali. In aula l’ex sindaco di Monterchi

di Claudio Roselli

Prima udienza, stamani al tribunale di Perugia, per i due funzionari del servizio lavori pubblici e patrimonio del Comune di San Giustino che sono stati rinviati a giudizio dalla Procura del capoluogo umbro in seguito al tragico incidente del 3 dicembre 2022 lungo la ex 3 bis, in località Altomare, nel quale persero la vita tre giovani di Città di Castello e una quarta di Monte Santa Maria Tiberina, che a bordo di una Fiat Punto andarono a schiantarsi violentemente contro un il basamento in cemento armato di un pilastro del ponte. Uno dei due imputati di omicidio stradale è stato per dieci anni (2004-2014) sindaco : si tratta di Massimo Boncompagni, ora in pensione, mentre è ancora in servizio l’altro, Marco Giorgis. Per oggi sono previste le procedure che si seguono in casi del genere: la verifica della regolare costituzione delle parti, la decisione su possibili richieste di riti alternativi e sulla richiesta di istruttoria delle parti, più l’eventuale quanto assai certa costituzione di parte civile dei parenti delle vittime. Altrettanto probabile è anche la nomina di un perito che accerti la verità dei fatt. Sui due dipendenti dell’amministrazione sangiustinese pende l’accusa di "aver violato le norme in materia di circolazione stradale con negligenza, imprudenza e imperizia" nello svolgimento dei loro compiti professionali. Il riferimento è al precedente incidente dell’aprile 2018, quando nello stesso punto un’auto uscita di strada aveva divelto il guard-rail, con conseguente rimozione e il Prefetto aveva ordinato il suo ripristino nel giro di un mese, invitando il Comune a vigilare perché la disposizione venisse rispettata.

Così non è andata e – in base alla motivazione depositata – proprio l’assenza del guard-rail avrebbe concorso a causare la morte dei 22enni Natasha Baldacci, Nico Dolfi e Gabriele Marghi e della 17enne Luana Ballini. Ma quanto stabilisce il codice della strada potrebbe venire incontro ai due funzionari, perché dopo l’ingresso in un centro abitato (e il ponte in questione segue di alcuni metri, per chi proviene da Città di Castello, il segnale di località che indica San Giustino) e con il limite di velocità pari a 50 chilometri orari, l’installazione del guard-rail non sarebbe obbligatoria. Boncompagni e Giorgis sono difesi dagli avvocati Luca Fanfani di Arezzo e Vittorio Betti.