Quattro giorni per la svolta Cagnoni: "Non è una fiera di serie B Buyer raddoppiati, basta pregiudizi"

Il presidente di Italian Exhibition Group: "Pronta la nuova organizzazione degli spazi per 400 buyer. Dimostreremo che la rassegna non è inferiore a nessuna altra anche se ha pagato un prezzo più alto al Covid".

Quattro giorni per la svolta  Cagnoni: "Non è una fiera di serie B  Buyer raddoppiati, basta pregiudizi"

Quattro giorni per la svolta Cagnoni: "Non è una fiera di serie B Buyer raddoppiati, basta pregiudizi"

di Federico D’Ascoli

In economia fa gioco anche il sentiment: l’umore degli investitori sui mercati finanziari. Esistono anche indici che tentano di darne una misura. E così nel mondo del gioiello internazionale Oro Arezzo sconta un’inspiegabile pregiudizio nei confronti della più partecipata fiera di Vicenza. L’obiettivo di Ieg - Italian Exhibition Group che gestisce i due eventi è quello di cancellare per sempre questo divario, non uniformando ma differenziando l’appuntamento aretino che parte sabato.

"Non serve l’ennesima fiera generalista: abbiamo puntato sull’eccellenza del Made in Italy e su una nuova organizzazione degli spazi – spiega il presidente di Ieg Lorenzo Cagnoni – e soprattutto sul coinvolgimento dei buyer, raddoppiati rispetto al 2022, in arrivo da 55 Paesi, gli sbocchi chiave del mercato orafo. Abbiamo investito il doppio, i risultati non mancheranno".

Saranno oltre 400 i compratori dei grandi distributori a visitare una fiera con oltre 300 espositori. Spazio all’eccellenza delle strumentazioni ma anche ai giovani e al ricambio generazionale. Rispetto allo scorso anno, nella ripartenza del dopo Covid, gli scenari sono radicalmente cambiati: "Arezzo, dopo aver pagato il prezzo più alto alla pandemia, ha l’occasione di accreditarsi come principale attore del comparto orafo nazionale, i numeri ci sono: è ora di metterli alla prova in un’edizione che può rappresentare la svolta. Per questo gli spazi espositivi stanno facendo un passo avanti".

La fiera sarà caratterizzata da un boulevard centrale da cui si dirameranno le varie specializzazioni dell’arte orafa: "Qualche segnale dal punto di vista struttrale lo stiamo vedendo ma di certo si possono fare passi avanti, anche con ulteriori spazi. Se il mercato continua a crescere in maniera così solida potremmo avere bisogno di spazi ulteriori per Oro Arezzo. Serve una riflessione per individuarli". Il vento è cambiato.