MARCO CORSI
Cronaca

Progetto anti bullismo all'ITT Ferraris di San Giovanni. Studenti-tutor

Con la ripresa delle scuole, all'istitito di piazza Palermo si riprende in mano il progetto. Un gruppo di studenti impegnato per prevenire il fenomeno e per aiutare i compagni in difficoltà.

Gli studenti e gli insegnanti impegnati nel progetto

Arezzo, 1 settembre 2018 - Con l’avvio, imminente, della stagione scolastica, all’ITT Ferraris di San Giovanni riprende il progetto anti bullismo, che coinvolge direttamente gli studenti. Alcuni di loro, infatti, si trasformano in tutor per prevenire il fenomeno e per aiutare compagni in difficoltà. I tutor, come ha spiegato la professoressa Rosina Trotta, vengono scelti seguendo criteri particolari. Si tratta di ragazzi bravi dal punto di vista didattico, corretti nel comportamento e che hanno buone capacità di relazione. Prima di iniziare affrontano un test attitudinale, partecipano ad un corso di formazione con il dottor Tiziano Nocentini e ogni qualvolta devono agire condividono il tipo di intervento con le insegnanti della commissione.

Ma come si sviluppa il loro lavoro? Quando si accende il campanello di allarme, si recano nella classe indicata, si mettono a cerchio, fanno parlare i ragazzi e cercano di far emergere i problemi per poi discuterne. Ogni studente può comunicare con i tutor anche da casa e in qualsiasi ora, in quanto è stato costituito un gruppo. I ragazzi vengono seguiti anche durante l’intervallo sia in giardino che nei corridoi. Particolare attenzione è rivolta anche al grave fenomeno del cyber bullismo. In questo caso i tutor, quando incontrano le classi, si trasformano in insegnanti, parlando di questo fenomeno e della prevenzione.

Ogni anno viene poi organizzata la cosiddetta “settimana dell’accoglienza”, che è strutturata e particolareggiata. I ragazzi si incontrano con i loro tutor un giorno si e un giorno no per quindici giorni, in modo da creare amicizia e per farli socializzare. “Perché il bullo- hanno detto le insegnanti Rosina Trotta, Anna Maria Becattini, Rossella Bracci e Claudia Tognazzi, che seguono il progetto - viene sconfitto soprattutto quando la vittima è supportata dai compagni”. Particolarmente soddisfatto di questo percorso il dirigente scolastico Lorenzo Pierazzi, che ha ricordato il grande impegno del corpo docente e dei ragazzi per prevenire un fenomeno da tenere sempre sotto controllo. Per fortuna negli ultimi anni, all’ISIS di San Giovanni, non si sono registrati episodi gravi. Merito anche di questa mobilitazione interna che rappresenta un vero fiore all’occhiello per l’istituto sangiovannese.