
di Federico D’Ascoli
Si contano sulle dita delle mani ma comunque ci sono. Sono gli "irriducibili" over 50 che hanno resistito a qualsiasi appello e preferiscono la sospensione alla vaccinazione. Ieri mattina è scattata la "fase 2" dell’obbligo vaccinale per chi ha già compiuto mezzo secolo: l’obbligo del Super green pass, da vaccino o da guarigione, per accedere ai luoghi di lavoro. Per i lavoratori pubblici e privati e i liberi professionisti non vaccinati è prevista una sanzione da 600 a 1500 euro nel caso di accesso ai luoghi di lavoro violando l’obbligo. Come già avviene per i lavoratori sprovvisti di Green pass, anche i lavoratori ultracinquantenni senza certificazione verde "rafforzata" al momento dell’accesso al luogo di lavoro saranno considerati assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro ma senza diritto alla retribuzione né altro compenso o emolumento.
"Si tratta di pochi casi isolati su oltre 300 dipendenti" risponde Luca Benvenuti, amministratore delegato di Unoaerre. Probabilmente sono gli stessi che qualche giorno fa avevano tentato di contestare il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in visita privata all’azienda.
Numeri bassissimi anche nelle altre grandi aziende aretine. "Avevamo una sola persona che rifiutava il vaccino ma aveva meno di 50 anni e che qualche settimana fa ha deciso di intraprendere un altro percorso lavorativo" racconta Gabriele Moretti, direttore commerciale di Saima.
"Su oltre 400 dipendenti sono meno di dieci quelli che si rifiutano di immunizzarsi" spiega Andrea Menci, responsabile vendite di Menci Spa.
Nelle altri grandi aziende aretine si registrano numeri assolutamente in linea con una percentuale bassissima di non vaccinati con più di 50 anni tra l’1 e il 5% del totale degli occupati. Nessun caso nel Comune di Arezzo.
Nel frattempo ieri mattina è andato in scena un ritrovo del "No paura day" di fronte al Tribunale di Arezzo con oltre un centinaio di persone coinvolte. I manifestanti hanno intonato cori come "libertà, libertà" e hanno mostrato cartelli in cui si chiedono alla magistratura indagini sulla legittimità del Green pass e sull’obbligo vaccinale.
L’obiettivo era quello di presentare due esposti per chiedere che vengano svolte le indagini su due fronti: con il primo chiedono indagini sulla presenza di grafene nei vaccini come sosterrebbe il Rapporto Delgado, il secondo chiedono di fare luce sui provvedimenti governativi sulla pandemia.