"Prendiamoci cura" del Calcit Così il sostegno ai caregiver L’Asl promuove il progetto

Via alla collaborazione con l’equipe di Cure Palliative della zona distretto della Valdichiana .

"Prendiamoci cura" del Calcit  Così il sostegno  ai caregiver  L’Asl promuove il progetto

"Prendiamoci cura" del Calcit Così il sostegno ai caregiver L’Asl promuove il progetto

di Laura Lucente

Promuovere la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e psicologica attraverso un supporto assistenziale e psicologico, al caregiver che assisterà il malato al proprio domicilio fornendo un aiuto concreto alla famiglia. Il progetto viene proposto ancora una volta grazie al Calcit Valdichiana OdV. Si chiama "Prendiamoci Cura" e viene realizzato in collaborazione con l’equipe di Cure Palliative della zona distretto della Valdichiana Aretina. Un progetto, presentato ieri mattina all’ospedale della Fratta alla presenza di dei dirigenti sanitari, nato da un’idea della dottoressa Concetta Liberatore, direttrice Uoc Cure Palliative Asl Tse. "Donare ore di libertà e di sollievo a chi è in contatto quotidianamente con un malato grave è un gesto di grande umanità e solidarietà", spiega la Liberatore. Le ore messe a disposizione nel progetto permetteranno al caregiver di trovare sollievo e potersi allontanare per qualche ora di svago lasciando il proprio familiare fragile e vulnerabile in mani esperte". Sarà la cooperativa Polis per conto del Calcit a gestire il servizio. Il supporto psicologico verrà fornito da una esperta individuata dalla Fondazione Cesalpino attraverso una borsa di studio anch’essa finanziata dal Calcit. "E’ un progetto innovativo che partirà in forma sperimentale in Valdichiana aretina – aggiunge il presidente del Calcit Valdichiana Massimo Cancellieri – e che potrebbe essere replicato in tutte le vallate. Troppo spesso si pensa al paziente e poco a chi si occupa di lui. Enorme è lo stress fisico ed emotivo dovuto al carico assistenziale. Oggi vogliamo contribuire ad evitarlo. Un’idea della dottoressa Liberatore che noi abbiamo subito sposato". Il progetto metterà a disposizione 640 ore annue, in media 2 ore al giorno per una spesa di mille euro mensili finanziati da Calcit Valdichiana per complessivi 12 mila euro l’anno.

Per accedere al servizio bisogna essere in carico alle cure palliative a cui spetterà la valutazione dei bisogni. "Malattie come queste non riguardano solo chi ne è affetto – dichiara Simona Dei, direttrice sanitaria Asl Tse – ma anche coloro che li assistono e che sono messi a dura prova, ogni giorno, dalla sofferenza. Una esperienza drammatica, se vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, ma che può trasformarsi in un momento di condivisione e di umanizzazione".