
"Capiamo lo stato di prostrazione di chi affronta un momento difficile della propria vita, ma al signore è stato dato tutto il supporto di cui vi era necessità". E’ l’assessore Lucia Tanti a rispondere alle lamentele che la signora Maria Paci, moglie di Vittorio Gnaldi da mesi isolato perché positivo al Coronavirus, ha mosso sul nostro giornale sulla presunta "disattenzione" del Comune nei riguardi del marito. "E’ vero, ha scritto al sindaco una mail dove lamentava – comprensibilmente - la pesantezza della sua condizione. Ha lasciato un numero di cellulare perché dove vive non ha connessione ad internet. Nei giorni successi alla mail abbiamo provato un contatto chiamando il numero ma risultava irraggiungibile. L’11 agosto personale della Polizia Municipale è passato a trovarlo a casa e lo ha trovato su un trattore che faceva dei lavoretti, il 18 - data fissata per una seconda visita - altro personale dei vigili si è presentato ma purtroppo ci è stato detto che era stato ricoverato per altre ragioni" precisa l’assessore. "Essendo per altro in casa ma non solo e non avendo fatto richiesta di servizi aggiuntivi, il suo caso non era, né è segnalato agli assistenti sociali del Comune che in questi mesi hanno dato, insieme alla Municipale, prova di professionalità e attenzione. Quanto alla mancata risposta da parte dal sindaco: ci spiace, ma purtroppo quel numero di telefono è risultato irraggiungibile più di una volta".