SANSEPOLCRO
Cronaca

Porta Romana e le serrande chiuse: "Zona abbandonata, dateci eventi"

La parola ai commercianti di una parte del centro storico con tanti negozi costretti ad arrendersi "Ci vorrebbe qualche evento trainante e iniziative nella piazza: quest’anno c’è poco movimento".

Porta Romana e le  serrande chiuse: "Zona abbandonata, dateci eventi"

Porta Romana e le serrande chiuse: "Zona abbandonata, dateci eventi"

di Claudio Roselli

Porta Romana, il quartiere del centro storico che soffre di "emarginazione" e ci riferiamo al tratto di corso principale che dal teatro Dante prosegue fin verso l’uscita. Poche attività commerciali e tanti spazi vuoti laddove un tempo c’erano i negozi e le trattorie, movimento pedonale scarso: una situazione che si percepisce in pieno e che comincia a rivestire il suo peso. Un esercente del posto aveva evidenziato il perdurare di ciò anche durante le festività di fine anno, invitando l’amministrazione comunale a ricordarsi di questa fetta di Borgo. "Veniamo da mesi di fermo fisiologico – dice Ermanno Salerno, barista – e io almeno sto cercando di attrarre qualche persona in più con prodotti diversi e più artigianali a livello di liquori e birre. Ci vorrebbe poi qualche evento trainante, ma quest’anno sarà difficile, perché piazza Santa Marta dovrebbe essere interessata dai lavori del Pnrr, quindi c’è il rischio di non mettere nemmeno le pertinenze esterne: sarebbe l’ennesimo colpo basso".

Loriano Mattesini, che gestisce un negozio di alimentari e frutta, parla di contesto alquanto difficile aggravato da altre circostanze: il mercato settimanale del martedì trasferito in via Niccolò Aggiunti (anche se siamo sempre a Porta Romana sulla strada parallela) e lo scivolamento progressivo del mercatino del venerdì, pomeriggio e sera, verso piazza Torre di Berta.

"Dispiace – aggiunge – perché il mercatino era stato creato proprio a Porta Romana; adesso il capolinea del passeggio è all’altezza del teatro e non capisco perché vi siano tanti problemi nel sistemare per il corso i banchi del mercato. Basiamo la nostra attività su prodotti tipici e genuini, unico sistema per attirare clienti". Marco Tontini, orafo, prende in esame un altro risvolto: "Servono iniziative nella piazza del rione, che portino gente e che coinvolgano anche le altre attività, non solo quelle della ristorazione. Penso allora a qualche serata a tema, che possa stimolare tutti i commercianti e artigiani a fare qualcosa, o anche ad eventi di spessore, vedi una sfilata, che spostino il baricentro dell’attenzione verso di noi. Mi rendo conto poi che negozi e trattorie non ci sono più: sarebbe magari il caso di studiare qualche incentivo per i commercianti che volessero insediarsi a Porta Romana". Chiusura con una ristoratrice, Sara Battistelli: "Non sono , ma questa città mi piace e l’ho scelta. Il mio discorso è più ampio e va oltre i problemi del momento e di Porta Romana: gli eventi non mancherebbero, perché c’è chi anche ad alte sfere si ricorda di noi. Dovremmo essere allora più orgogliosi, più uniti e più comunicativi: non esiste che qui da noi le iniziative perdano entusiasmo con il tempo e che da altre parti si consolidino. Confido però su giovani motivati e qui li abbiamo".