
di Lucia Bigozzi
I pomodori della Valdichiana sono già a destinazione: aziende di trasformazione di mezza Italia. Il lavoro di un anno, nonostante la siccità e i cambiamenti climatici ormai diventati una variabile costante - spesso un vero incubo - per gli imprenditori agricoli, è finito su decine di tir che hanno trasferito i container con i pomodori anche nelle principali catene di distribuzione. Nei campi alle porte di Foiano, restano i solchi con le piante generose, come l’idea di Pietro Rampi che ha deciso di mettere a disposizione gratuitamente l’ultima parte del raccolto per chi ha bisogno, famiglie in testa. Si tratta di venti quintali di pomodori della Valdichiana.
Due obiettivi in un colpo solo: "Offrire un prodotto di alta qualità data anche dalla peculiarità della nostra terra, esattamente come accade per l’Aglione della Valdichiana, e un piccolo aiuto in un momento delicato per le persone alle prese con le bollette che non smettono di lievitare e i conti da far quadrare a fine mese", spiega Rampi. Con la figlia Elisa porta avanti l’azienda di famiglia che nei centocinquanta ettari di terreni produce, oltre all’esclusiva tipologia di aglio detto anche del "baci", pomodoro da industria, zucche alimentari, diverse tipologie di angurie e meloni, mais e cavolfiori.
Rampi racconta l’idea di offrire i suoi pomodori a chi se li andrà a raccogliere direttamente nel campo, mentre guarda con amarezza la bolletta del carburante agricolo che fa andare su e giù per i campi i suoi trattori e macchinari per coltivare. Una mazzata anche per lui. "Nel 2021 pagavo circa trentamila euro all’anno per il gasolio agricolo, ora siamo passati a una bolletta che oscilla tra 65 e 70mila euro, è assurdo", commenta. L’idea di Rampi è diventata realtà nell’arco di poche ore e il telefono dell’azienda è andato in tilt. "Riceviamo molte telefonate di persone che vogliono venire a raccogliere i pomodori per fare la salsa da utilizzare per l’inverno. Siamo lieti di accoglierle e già gestiamo le visite nell’arco della giornata".
L’ultima raccolta di stagione ha vita corta: "Va fatta in questi giorni per evitare il deterioramento naturale dei pomodori e l’eventualità di nuove piogge che rendono i campi impraticabili", è la sollecitazione di Rampi, "papà" dell’Aglione della Valdichiana, tra i fondatori dell’associazione di tutela e valorizzazione che riunisce 27 comuni della vallata aretina, senese e umbra e 74 aziende. "Stiamo lavorando al riconoscimento della Dop" aggiunge l’imprenditore foianese tra i primi a puntare sulla coltura autoctona: in azienda ne produce 35 quintali all’anno. Ma ora la priorità è dare una mano a ha bisogno. Anzi, pomodori freschissimi da mettere in tavola.