LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"È l’omaggio della nostra vergogna". Ambasciatore emozionato e amaro. Si inchina davanti a tutte le vittime

Lucas senza mezzi termini: "L’eccidio è una pagina orribile, lei resta un esempio di riconciliazione". Un anno fa la visita storica di Mattarella. La commozione del sindaco: "Senza Ida oggi non sarei qui".

L’ambasciatore tedesco in Italia Lucas insieme a Ida Balò: ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere al merito della Germania

L’ambasciatore tedesco in Italia Lucas insieme a Ida Balò: ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere al merito della Germania

Una giornata divisa a metà: "riconciliazione e vergogna". L’ambasciatore tedesco Lucas torna nella piazza della strage un anno dopo le celebrazioni per l’ottantesimo anniversario: allora qui salì il presidente della Repubblida Mattarella. Una scoperta per Lucas, l’orrore del 29 giugno 1944, una scoperta la storia di Ida e un segno che resta addosso. "Con questa onorificenza, la repubblica federale di Germania onora l’impegno di Ida Balò per custodire e trasmettere la memoria di questa strage orribile che i tedeschi hanno fatto ottanta anni fa. Per noi, per me, questa onorificenza è un evento molto importante ma è anche una giornata della vergogna". La memoria scava e lascia traccia pure in un popolo che ha dovuto fare i conti con la follia e l’atrocità del nazismo. Lucas non ne fa mistero quando dice che questo è sì un giorno nel quale si suggella la riconciliazione, ammette che è pure il momento in cui si fa memoria di quella vergogna.

"La riconciliazione è sempre stata l’obiettivo di Ida Balò, il suo grande merito e anche per noi tedeschi ha un grande valore. Al tempo stesso, rappresenta un messaggio per un’Europa unita che si fonda sulla pace. Ricordare perchè quanto accaduto non ritorni. Con questa onorificenza rendiamo omaggio anche alle vittime della strage di Civitella".

Parole nette, e definitive: incassano l’applauso delle persone che ascoltano, molte delle quali ricordano eventi già vissuti. Qualche lacrima fa capolino tra gli occhi arrossati dalla commozione. Qui, in questo borgo, ciò che è stato non si cancella, ed è come se fosse successo ieri. Vale per gli uomini e le donne coi capelli d’argento, e pure per i ragazzi cresciuti coi racconti dei nonni e dei genitori. Come il sindaco Andrea Tavarnesi che si commuove quando rievoca la "battaglia" di Ida per tenere viva l’attenzione sui fatti di Civitella, spiegare ai ragazzi delle scuole che accoglie e guida nei luoghi del dolore cosa significa la guerra; e alle comitive di turisti tedeschi che vogliono conoscere, quanto dolore è scorso tra le pietre di questa piazza, sulle pareti di ogni casa. Come un torrente in piena. "Ida conosceva bene i miei nonni, uccisi dai nazisti. Un giorno mi convinse ad aiutarla nel progetto della Sala della memoria. Lei mi ha fatto crescere e so sono qui è stato anche grazie alla sua caparbietà e a quel passaggio formativo". Difficile trattenere la commozione: un applauso prova a smorzare l’intensità del momento. Una cerimonia che racchiude tutto il senso, i sacrifici e pure le amarezze e le critiche che hanno accompagnato un lavoro di documentazione fondamentale e prezioso. L’ambasciatore Lucas appunta sul petto della "bersagliera" Balò (95 anni) la croce rossa di Cavaliere al merito: in prima fila il prefetto Clemente Di Nuzzo ascolta e condivide una storia che attraversa quasi un secolo e qui, in questa sala, diventa memoria comune. Nella piazza c’è una parete fatta di pietre: "È lì che i tedeschi radurano gli uomini a gruppi di cinque, e li mitragliarono", indica Ida. Una "bambina felice", piombata all’improvviso nell’orrore.

Lucia Bigozzi