Il Carroccio mette a frutto l’Aventino. "La posizione ferma della Lega in Provincia paga". Parola di Gianfranco Vecchi che guida il partito aretino dopo il "rompete le righe" seguito al dietrofront di Polcri (nella foto) sulle dimissioni "programmate". Anche i meloniani rompono gli indugi e scelgono l’opposizione, nuovo approdo anche per Forza Italia e Ora Ghinelli, in attesa del prossimo incontro per trovare la quadra, forse l’ultimo dopo una serie lunghissima di tentativi. Ed è su questo versante che i pontieri del centrodestra impostano il "navigatore" cercando la direzione giusta per ricucire dentro la coalizione e con il presidente della Provincia. Che ad ora, cristallizzando il quadro attuale in Sala dei Grandi, non ha più un consigliere dalla sua parte. Non il centrodestra che rifiuta le deleghe e resta in stand by in vista di una riunione da più parti evocata ma ancora da calendarizzare. Non il centrosinistra che non ha votato il bilancio di previsione per i prossimi tre anni. Un caso forse unico nel panorama politico nazionale. Ma Polcri non molla e va avanti, rispedendo al mittente il pressing sulle dimissioni. Resta la sua disponibilità a un percorso condiviso verso la staffetta ma con un ruolo da protagonista: è il ragionamento sul quale, una settimana fa, si è chiuso il vertice che avrebbe dovuto segnare l’intesa definitiva: dimissioni a marzo, voto a maggio. Non è andata così e adesso il centrodestra riparte dal "via".
Certo, l’idea - o lo spettro - di perdere la Provincia è ciò che tutti vogliono evitare e su questo gira l’ennesima mediazione che si svilupperà nei prossimi giorni. Per ora la Lega incassa il risultato, anche se nelle file della coalizione si fa notare, con una certa malizia, che si tratta "di una vittoria di Pirro perchè non possiamo permetterci di perdere la Provincia". Ma Vecchi è netto quando ricorda: "Fin da subito abbiamo rinunciato a qualsiasi tipo di appoggio a Polcri. Con coerenza abbiamo rifiutato qualsiasi delega e siamo rimasti all’opposizione. Oggi, possiamo dire che il centrodestra, ha progressivamente tolto l’appoggio all’attuale presidente. Fratelli d’Italia e nella serata di ieri (lunedì, ndr) anche Forza Italia e Ora Ghinelli hanno manifestato tutto il loro disagio ad appoggiare un presidente che, come ha ricordato più volte, non è assolutamente intenzionato a dare le dimissioni come ormai richiesto da tutta l’area". E chiosa: "Ribadiamo anche che non accetteremo alcuna delega e che rimarremo all’opposizione fino alle dimissioni dell’attuale presidente".
Non proprio una linea incline alla ricucitura, semmai una conferma dei maldipancia che attraversano lo schieramento e che nelle ultime settimane hanno "contagiato" anche l’ala più moderata che non ha gradito il punto fermo piantato da Polcri sul tavolo del confronto.
Da dove si riparte? I pontieri non mollano, nonostante la delusione, Polcri nemmeno. Ma trovare la sintesi ormai è la condizione essenziale per restare in sella. Tutti.