ERIKA PONTINI
Cronaca

Piscina aperta, scatta la denuncia Solo il sequestro la può fermare

Nonostante l’ordinanza del sindaco Walter Magara tira dritto nella politica di "no Green pass". I vigili controllano la struttura e bloccano momentaneamente gli accessi: protestano utenti e genitori

di Erika Pontini

Quattro mesi per intervenire in maniera drastica contro la piscina no Green pass e, alla fine, anche l’ordinanza di chiusura decisa dal sindaco Alessandro Ghinelli non a cuor leggero ("Sono arrabbiato perchè ho dovuto chiudere un impianto che svolgeva un ruolo importante per i nostri giovani e per chi fa nuoto terapeutico") si è rivelata un buco nell’acqua. Almeno per il momento. Visto che ieri mattina il gestore, Walter Magara, ha serenamente riaperto le porte della struttura comunale che da anni porta avanti grazie a un sofisticato project financing. E, in barba alle leggi anti Covid, al provvedimento del sindaco, in quanto autorità locale di salute pubbica e al parere dell’Asl secondo cui "senza controlli aumenta il rischio di contagio", ha proseguito la sua politica fuorilegge dopo aver firmato il verbale con l’inchiostro rosso, per simulare il più doloroso sangue. Magara non vuol parlare ma manda a dire che non mollerà la presa. Il figlio Marco aggiunge "Studiate la Costituzione e esercitate i propri diritti, la piscina è aperta. Il Centro sport Chimera fa attività perchè non abbiamo ricevuto alcuna ordinanza".

Ieri pomeriggio intanto è stato un drappello della polizia municipale a recarsi nella struttura verificando la violazione all’ordinanza: all’interno una trentina di persone e così hanno fatto scattare la denuncia penale per inottemperanza a un provvedimento dell’autorità (650 cp). I vigili urbani, in particolare, hanno consentito momentaneamente l’accesso solo ai genitori che dovevano riprendere i figli chiedendo di mostrare loro il Green pass ma non ha fatto accedere gli utenti, alcuni inferociti che si sono radunati all’esterno per protestare.

"Dobbiamo guardare questa malattia come una normale influenza e conviverci e non possiamo negare i diritti delle persone. E’ una cosa assurda dire a un bambino di non fare sport", le parole di una mamma che accompagnava il figlio. "Sono un genitore, non sono vaccinato ma ho il Green pass da guarigione, ho due bambini, mi hanno detto che non posso usufruire di questo servizio. E’ un’ingiustizia", gli fa eco un altro. Ma, una volta, usciti gli agenti, le attività sono proseguite come se niente fosse, inasprendo ancora di più il braccio di ferro in corso da mesi. La strada adesso è obbligata. Solo l’intervento della magistratura infatti potrebbe capovolgere la situazione. L’ordinanza del sindaco non può essere eseguita in maniera coattiva. La Municipale ha davanti a sè due strade: un sequestro d’iniziativa che poi dovrebbe passare per la ratifica comunque di un giudice oppure la richiesta alla procura, a fronte di più violazioni dell’ordinanza, del sequestro preventivo per evitare la perpetuazione di un reato in materia di sicurezza sanitaria. I tempi però sono destinati a dilatarsi inevitabilmente. Il blocco però metterebbe un punto fermo che, nemmeno l’intervento del prefetto avrebbe potuto (ha il potere di sospensione per 10 giorni). La strada del sequestro e quindi l’eventuale decadenza aprirà altri problemi se Magara deciderà di non fare alcun passo indietro: l’accollo del mutuo residuo in capo a Palazzo Cavallo e, sopratutto, l’individuazione di un nuovo gestore. In un momento in cui, peraltro, la piscina non fa affari d’oro e i costi dell’energia sono alle stelle.

Duro ieri mattina il sindaco: "A piscina chiusa si potevano usare dei correttivi per aiutare nella verifica dei Green pass ma invece questo soggetto ha voluto riaprire in spregio all’ordinanza. E’ un peccato che si debba finire a carte bollate ma da parte del gestore non c’è stata ragionevolezza. Non può fare come gli pare. Le regole ci sono e devono essere rispettate da tutti".