REDAZIONE AREZZO

Parto in ambulanza lungo la strada. In auto con le doglie, fermata dal 118

Si mette in macchina da Badia Prataglia per il San Donato, lo stop a Bibbiena e l’arrivo dei soccorsi. La donna, a quasi 9 mesi di gravidanza, dà alla luce un bimbo di tre chili. Ricoverati, ma stanno bene.

Parto in ambulanza lungo la strada. In auto con le doglie, fermata dal 118

di Matteo Marzotti

AREZZO

Ha scelto la notte di Ognissanti per venire al mondo, in maniera certamente precipitosa. È stata una notte movimentata quella a cavallo tra il 31 ottobre e il primo novembre in Casentino. Tra i protagonisti anche i sanitari del 118 e i volontari che hanno assistito una donna di 30 anni incinta che, in viaggio per raggiungere l’ospedale di Arezzo, ha dovuto partorire lungo la strada, in ambulanza.

La chiamata alla centrale operativa del 118 è arrivata nel cuore della notte. Mancavano pochi minuti alle quattro quando da Badia Prataglia - frazione di montagna nel comune di Poppi, al confine con l’Emilia-Romagna - è partita la richiesta di aiuto da parte di una donna in attesa del primo figlio. La 30enne si era messa in viaggio a bordo di un’auto per raggiungere il San Donato di Arezzo. Un viaggio di 57 chilometri, affrontando una strada non certo agevole, disseminata di curve, durante le quali il bambino non ha voluto attendere oltre per venire al mondo. Un parto precipitoso, come poi spiegherà anche la Asl Toscana sud est in una nota, per la donna che era alla 37esima settimana. Durante il viaggio verso il pronto soccorso la situazione si è fatta complicata tanto da dover richiedere l’aiuto e il supporto della centrale operativa del 118.

Da Arezzo, in collegamento costante con la donna e i sanitari che l’hanno raggiunta, gli operatori del centralino hanno seguito passo passo tutte le operazioni, segnalando alla neomamma e al marito in auto, il punto dove fermarsi per incontrare il team sanitario. Da Bibbiena, nel frattempo, è partita nel cuore della notte e a sirene spiegate, l’automedica per andare incontro all’auto, raggiungendo il posto convenuto, mentre dal Corsalone è partita una ambulanza della Pubblica assistenza.

Valutata la situazione i professionisti sanitari della Asl presenti sul luogo hanno capito che non c’era più tempo e così hanno seguito ed assistito la donna per il parto facendola salire sull’ambulanza.

Parto che si è compiuto così lungo la strada statale 71. Il bambino è nato senza problemi, con il costante contatto radio fra il mezzo di soccorso e la sala operativa. Il piccolo pesa 2,9 chilogrammi.

La 30enne e il figlio presi in carico dai sanitari del 118 sono stati quindi trasferiti in codice due al pronto soccorso dell’ospedale San Donato di Arezzo dove sono arrivati un’ora più tardi, verso le cinque del mattino. Qui i medici hanno provveduto ad effettuare ulteriori esami ed accertamenti su madre e figlio. Le loro condizioni sono buone, ma per ulteriore sicurezza è stato disposto il ricovero nel reparto di neonatologia.

Una notte movimentata, che gli stessi operatori del 118 e volontari della Pubblica assistenza del Corsalone ricorderanno a lungo per quei momenti carichi di adrenalina ed emozione. Certo è che la vicenda della donna in viaggio per raggiungere l’ospedale a 57 chilometri di distanza, come in questo caso, ripropone ancora una volta il tema legato alle difficoltà delle zone montane, lontane dal capoluogo, soprattutto in casi di emergenza.